Secondo il rapporto annuale C3S Global Climate basato sui dati rilevati dal sistema satellitare Copernicus dell'Unione Europea il 2022 è stato un anno di eventi estremi climatici come siccità, inondazioni e temperature record. Gli scienziati avvertono che per non raggiungere "il punto di non ritorno" bisogna mantenere il riscaldamento globale in questo secolo entro e non oltre la temperatura di 1,5 gradi
L'Europa nel 2022 ha sperimentato il suo secondo anno più caldo in assoluto, dopo quello del 2020, e ha registrato il suo terzo autunno più caldo dopo il 2020 e il 2006, secondo i dati del Copernicus Climate Change Service (C3S). Il rapporto basato sui dati rilevati dal sistema satellitare dell'Unione Europea e pubblicato oggi rileva anche che quella appena trascorsa è stata la quinta estate più calda su scala globale. Prima del 2022 gli anni roventi sono stati il 2016, il 2020, il 2019 e il 2017.
Scienziati: bisogna evitare di raggiungere il punto di non ritorno
Secondo l'analisi del C3S per l'intero anno la temperatura media europea è stata di 0,3 C superiore a quella del periodo 1991-2020 e di 1,2 superiore a quella del periodo 1850-1900 dell'era preindustriale. Gli scienziati avvertono che per evitare di raggiungere il punto di non ritorno, il riscaldamento globale in questo secolo dovrebbe essere limitato a 1,5 C rispetto ai valori preindustriali. Le concentrazioni di CO2 atmosferica sono aumentate di circa 2,1 parti per milione (ppm), un tasso simile a quello degli ultimi anni, mentre le concentrazioni di metano sono aumentate di circa 12 parti per miliardo (ppb), un tasso superiore alla media ma inferiore ai massimi storici degli ultimi due anni. Entrambe sono le concentrazioni più alte mai registrate dal satellite. “I gas serra sono i principali responsabili del cambiamento climatico e le loro concentrazioni continuano ad aumentare ogni anno e non mostrano segni di rallentamento” avverte Vincent-Henri Peuch, direttore del Servizio di monitoraggio atmosferico Copernicus.
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Eventi climatici estremi nel mondo
Il 2022 è stato un anno di estremi climatici non solo in Europa ma in tutto il mondo. Nelle regioni tropicali e subtropicali, le temperature pre-monsoniche estremamente elevate in Pakistan e nell'India settentrionale hanno portato a prolungate ondate di calore primaverili e a picchi massimi e minimi record. La Cina centrale e orientale ha sperimentato un'ondata di calore prolungata, con conseguente siccità durante l'estate. Il Pakistan ha registrato precipitazioni record nei mesi di luglio e agosto, causando inondazioni in ampie zone del Paese. L'Australia ha rilevato temperature inferiori alla media e diversi episodi di inondazione, una situazione tipicamente associata alla persistenza del fenomeno La Niña e probabilmente accentuata dalla saturazione dei suoli.