Secondo l'intesa, che dovrà ora essere approvata da Europarlamento e Consiglio, la combinazione degli sforzi di riduzione a livello nazionale dovrà consentire un taglio delle emissioni che a livello Ue sarà del 40% rispetto al 2005. Per l'Italia il target è del 43,7%. Una revisione prevista nel 2025
Nella notte tra l'8 e il 9 novembre, Consiglio Ue ed Eurocamera hanno raggiunto un accordo politico provvisorio su obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra più stringenti per gli Stati membri nell'ambito del cosiddetto regolamento sulla condivisione degli sforzi. In attesa di un'adozione formale, l'accordo provvisorio, spiega il Consiglio Ue, approva un obiettivo di riduzione delle emissioni a livello europeo del 40% rispetto al 2005, per i settori non coperti dal sistema di scambio di quote di emissioni dell'UE (Ets), ossia il trasporto marittimo su strada e nazionale, gli edifici, l'agricoltura, i rifiuti e le piccole industrie. L'accordo mantiene l'aumento degli obiettivi nazionali assegnati a ciascuno Stato membro, come proposto dalla Commissione, e modifica il modo in cui gli Stati membri possono utilizzare le flessibilità esistenti per raggiungere i loro obiettivi.
Concordato un aggiornamento dell'accordo nel 2025
Per tenere conto delle incertezze legate a eventi imprevisti che hanno un impatto sulle emissioni, il Consiglio e il Parlamento hanno concordato un aggiornamento nel 2025 della traiettoria lineare delle emissioni fissata per ogni Stato membro, che potrebbe portare ad aggiustare le assegnazioni annuali di emissioni verso l'alto o verso il basso per il periodo 2026-2030. L'accordo provvisorio - il secondo nell'ambito del pacchetto Fit for 55 raggiunto sotto la presidenza ceca - consente inoltre di acquistare e vendere quote di emissioni tra gli Stati membri, fino al 10% delle loro quote annualiper gli anni dal 2021 al 2025 e al 15% per gli anni dal 2026 al 2030.
approfondimento
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In Italia riduzione delle emissioni del 43,7%
L'impegno previsto per l'Italia prevede che entro il 2030 il nostro Paese debba ridurre le emissioni di gas serra di agricoltura, trasporti, edifici e piccola industria del 43,7% rispetto al 2005. Il target nazionale attuale è del 33%. Il contributo più basso è della Bulgaria (10%), il più alto della Svezia (50%).