Efficientamento energetico, neutralizzare le emissioni CO2 partendo dalle finestre

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Le abitazioni sono il più grande consumatore di energia nell'Unione europea e uno dei principali responsabili delle emissioni di biossido di carbonio. Circa il 75% del parco immobiliare dell'Ue è inefficiente sotto il profilo energetico, mentre in Italia oltre il 60% degli edifici è in classe F o G. Ridurre al minimo lo spreco di energia e l’inquinamento partendo dalle finestre delle abitazioni è la missione del Gruppo Sciuker, il primo polo di infissi e schermature solari dal design Made in Italy

Luoghi di lavoro, scuole, ospedali. Ma soprattutto le nostre case, che, con i nuovi paradigmi imposti dallo smartworking, svolgono un ruolo sempre più importante nella nostra vita quotidiana. Ma il patrimonio abitativo nel suo complesso è anche il più grande consumatore di energia nell'Unione europea e uno dei principali responsabili delle emissioni di biossido di carbonio. Gli edifici dell'Ue sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra. “Migliorare l'efficienza energetica dell'edilizia è fondamentale per conseguire l'ambizioso obiettivo di neutralità in termini di emissioni di carbonio entro il 2050, così come definito nel Green Deal europeo”, ha affermato la Commissione europea nell’ultimo focus sull’efficienza energetica degli edifici. Oggi circa il 75% del parco immobiliare dell'Ue è inefficiente sotto il profilo energetico. La situazione non è migliore in Italia, dove su 31 milioni di abitazioni, oltre il 60% degli edifici sono in classe F o G. Essere inefficienti sotto il profilo energetico comporta lo spreco della maggior parte dell'energia utilizzata. Lo spreco di energia e il conseguente inquinamento possono però essere ridotti al minimo, cercando soluzioni e materiali intelligenti sia nella ristrutturazione degli edifici esistenti sia nella costruzione di nuove abitazioni.

Ue: “Edifici efficienti ridurrebbero del 5% le emissioni di CO2”

In Europa ci sono oltre 30 milioni di unità abitative che consumano almeno 2,5 volte in più della media degli altri edifici. La ristrutturazione degli edifici esistenti potrebbe ridurre del 5-6% il consumo totale di energia dell'Ue e del 5% le emissioni di biossido di carbonio. Ma ogni anno, in media, viene ristrutturato meno dell'1% del parco immobiliare nazionale: le percentuali degli Stati membri oscillano fra lo 0,4% e l'1,2%. La ristrutturazione degli edifici avrebbe benefici dal punto di vista ambientale, grazie ai ridotti consumi di energia che andrebbero a migliorare la qualità dell’aria e della vita in generale. Ma non solo: vantaggi si avrebbero anche per quanto riguarda la povertà energetica. Edifici efficienti si traducono in bollette energetiche meno care, e i benefici di una riduzione delle bollette sono ancora più importanti di fronte all'attuale rincaro dei prezzi dell'energia e delle materie prime. Infine, sottolinea la Commissione Ue, le opere di ristrutturazione creerebbero nuovi posti di lavoro, sostenendo le Pmi e l’economia nazionale. 

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I bonus per l’efficientamento energetico in Italia 

Secondo l’Istat, in Italia sono presenti 12.187.698 edifici e oltre 31 milioni di abitazioni. Il 15% degli edifici è stato realizzato prima del 1918 e circa il 65% ha più di 45 anni, cioè è stato costruito prima della legge del 1976 che per la prima volta ha introdotto criteri per il risparmio energetico. Oltre la metà degli immobili risulta classificato nelle classi energetiche peggiori (F-G). A dare i dati è la “Strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale” redatta dal Ministero dello Sviluppo economico e da quello delle Infrastrutture. Proprio allo scopo di “pianificare al meglio le azioni necessarie per traguardare gli obiettivi al 2030 e quelli più di lungo termine al 2050” è necessario partire “da una visione quanto più possibile accurata della situazione attuale”, scrive il Mise nella nota. Per questo negli ultimi anni sono state introdotte agevolazioni fiscali e detrazioni sotto forma di bonus per permettere ai cittadini di accedere a interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico delle proprie abitazioni. Dall’ecobonus al Superbonus 110%, gli strumenti di incentivazione vigenti non si limitano a promuovere solamente le ristrutturazioni profonde, ma incentivano anche gli interventi singoli, come la semplice sostituzione degli infissi, per migliorare la classe energetica degli edifici.

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La missione del Gruppo Sciuker: sostenibilità dalla progettazione alla produzione di finestre dalle alte performance energetiche

Tra le aziende più interessanti nel panorama della transizione energetica, il Gruppo Sciuker, holding delle aziende Sciuker Frames, Ecospace, GC Infissi e Teknika, è il primo polo di infissi e schermature solari dal design Made in Italy. Dalle parole dell’AD Marco Cipriano, si coglie come tutta la storia del Gruppo sia caratterizzata da una spiccata sensibilità ai temi di sostenibilità e responsabilità sociale d’impresa: un impegno tradotto, già nel 2018, con il progetto #Sciuker4Planet, che ha dato vita alla Foresta Sciuker Frames del Parco Nord di Milano.  Specializzato nella produzione di infissi sostenibili e in interventi di riqualificazione energetica del patrimonio abitativo, il Gruppo Sciuker procede da sempre in una direzione sostenibile per ribaltare la prospettiva con cui sono costruite le abitazioni, connettendo i bisogni delle persone e quelli dell’ambiente con l’obiettivo di ridurre l’effetto serra e il riscaldamento globale. Con 6 poli produttivi distribuiti strategicamente lungo il territorio nazionale e con quasi 2.600 pannelli fotovoltaici installati sulle coperture dei propri stabilimenti, ogni anno compensa quasi l’80% del suo fabbisogno energetico e da oltre 25 anni progetta e realizza collezioni di finestre in legno alluminio e legno vetro strutturale, scegliendo il minimo impiego di materiali plastici e selezionando solo legno proveniente da foreste certificate. Il legno e l’alluminio sono materie prime naturali, interamente riciclabili e a bassissimo impatto ambientale. La sostenibilità degli infissi continua nella fase di produzione e distribuzione, dove l’azienda si adopera per una continua riduzione dei consumi e abbattimento degli sprechi, con l’obiettivo di realizzare nei prossimi anni un sistema di economia sempre più circolare e contribuire, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo, al rinnovamento del patrimonio abitativo del nostro Paese. 

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