Cop26, ultime ore di negoziati: ecco su cosa sono divisi i Paesi

Ambiente

l'inviato a Glasgow, Alberto Giuffrè

Proseguono i negoziati alla Cop26 di Glasgow. Intanto nasce un’alleanza di Paesi che si impegnano a lasciarsi alle spalle petrolio e gas. Ne fa parte anche l’Italia

"Il tempo sta scadendo", avverte il presidente della Cop26 Alok Sharma. La collaborazione tra Usa e Cina porta ottimismo nella sede della conferenza. Ma nelle stanze dove si lavora al testo finale, giorno e notte, rimangono ancora molte divergenze da appianare.

I punti nel documento

È importante che dal documento finale non scompaia lo stop ai finanziamenti alle fonti fossili fa notare il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans. E a proposito di finanziamenti, uno dei temi che in queste ore divide maggiormente sono proprio i soldi da destinare ai Paesi più poveri per aiutarli a fronteggiare la crisi climatica.

Vanessa Nakate: "Non vi crediamo"

Una posizione sintetizzata bene dall’attivista ugandese Vanessa Nakate: "Sono qui per dire che non vi crediamo - dice -, non crediamo alle banche e alla finanza che dicono di stanziare soldi per i paesi vulnerabili, non crediamo ai vostri impegni per la deforestazione". E ancora: "Sono qui per dire al mondo della finanza e del business 'fateci vedere la vostra credibilita', provateci che abbiamo torto. Abbiamo disperatamente bisogno di voi. Provateci che abbiamo torto".

Nasce Boga

Intanto le ultime ore sono segnate anche dalla nascita di un’alleanza di Paesi che si impegnano a eliminare gas e petrolio. A guidarla sono Danimarca e Costa Rica. Soltanto all’ultimo l’Italia decide di farne parte come “amica”, con un impegno meno stringente rispetto ad altri membri. “L’Italia è avanti e abbiamo le idee chiare”, assicura il ministro della Transizione ecologica Cingolani: "Abbiamo un grande piano per le rinnovabili”.

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