Allarme Onu: "Scioglimento dei ghiacciai crescerà. In Europa l'80% verrà perso nel 2100"

Ambiente

Secondo l'ultimo report dell'Ipcc, il comitato scientifico sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, gli oceani saranno sempre più caldi e il livello del mare è destinato ad aumentare. Aumenteranno, in modo significativo, anche gli incendi

"La perdita globale dei ghiacciai, la fusione del permafrost e il declino nella copertura della neve e nella estensione dei ghiacci artici sono destinati a continuare". Il motivo? "L’aumento della temperatura dell'aria in superficie, con inevitabili conseguenze per straripamenti di fiumi e rischi locali". In questo scenario, le regioni del mondo con i ghiacciai più piccoli, compresa l'Europa Centrale, "sono destinate a perdere più dell'80% della loro attuale massa di ghiaccio nel 2100, e molti ghiacciai sono destinati a sparire comunque, indipendentemente dalle future emissioni". A lanciare l’allarme è l'Ipcc, il comitato scientifico che studia il camimaneto climatico dell'Onu, nel suo report "Oceano e criosfera in un clima che cambia” (IL DISCORSO DI GRETA THUNBERG ALL'ONU). 

Le regioni con i ghiacciai più a rischio

Le regioni che potrebbero perdere quasi tutti i loro ghiacciai, secondo lo studio, sono Caucaso, Asia settentrionale, Scandinavia, Ande tropicali, Messico, Africa orientale e Indonesia. "In molte aree di alta montagna - prosegue l'Ipcc -, il ritiro dei ghiacciai e la fusione del permafrost sono destinati a diminuire ulteriormente la stabilità dei pendii, e il numero e l'estensione dei laghi glaciali continueranno ad aumentare". Questo porterà a frane e valanghe, "anche in nuove aree o stagioni differenti". E di questi fenomeni ne risentiranno anche il turismo di alta montagna, le attività ricreative e i valori culturali: “È previsto che siano colpiti negativamente”, avvertono gli esperti (IL RISCHIO SUL MONTE BIANCO - FOTO - VIDEOLE PAROLE DI CONTE).

Oceani sempre più caldi

"La grandezza di questi cambiamenti della criosfera (cioè dell’estensione dei ghiacci) è destinata ad aumentare ulteriormente nella seconda metà del 21esimo secolo", spiegano gli esperti. Nel 21esimo secolo, inoltre, a causa del riscaldamento globale, gli oceani vedranno un aumento senza precedenti della temperature e della acidificazione, un calo dell'ossigeno, ondate di calore, con piogge e cicloni più frequenti e devastanti. Aumenterà anche il livello delle acque e ci sarà una diminuzione degli animali marini. In particolare, sugli oceani, il documento sottolinea che "si sono riscaldati senza interruzione dal 1970 e hanno assorbito più del 90% del calore in eccesso del sistema climatico. Dal 1993, il tasso del riscaldamento dell'oceano è più che raddoppiato”.

Il livello del mare continuerà ad aumentare

Il rapporto dell’Ipcc è stato diffuso oggi dal Principato di Monaco, dove sono riuniti da giorni i ricercatori per la stesura finale, e va a integrare quello uscito a maggio ("Cambiamento climatico e territorio"), e quello su "Riscaldamento globale a 1,5 gradi" uscito nell'ottobre del 2018. Gli scienziati, nel documento, avvertono: "L’aumento del livello del mare continuerà anche oltre il 2100". In questo senso, si registra anche "una accelerazione nei decenni recenti a causa dell'aumento dei tassi di perdita di ghiacci della Groenlandia e dell'Antartide".

Aumenteranno anche gli incendi

I cambiamenti futuri nella criosfera sulla terraferma (i ghiacciai montani e le coperture polari) sono destinati a colpire anche "le risorse idriche e i loro usi, come l'idroelettrico e l'agricoltura". Inoltre, sottolineano gli esperti, aumenteranno, "in modo significativo", per il resto del secolo, anche gli incendi "nella tundra e nelle regioni boreali, così come in alcune regioni montane".

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