Car sharing in crescita nel 2017: +21% iscritti rispetto a 2016

Ambiente
Milano e Roma si confermano le città dove il car sharing è più diffuso (archivio Fotogramma)

Lo rivela la 17esima edizione del Rapporto Aniasa, l'Associazione nazionale industria dell'autonoleggio e servizi automobilistici. Milano e Roma si confermano le città dove la condivisione è più diffusa

Nel 2017 il numero di utenti del car sharing in Italia ha fatto registrare una crescita rilevante: +21% rispetto al 2016. A rivelarlo è il nuovo rapporto dell'Aniasa, l'Associazione nazionale industria dell'autonoleggio e servizi automobilistici. Milano e Roma si confermano le città in cui l'auto condivisa è maggiormente diffusa.  

I numeri del car sharing in Italia

L'aumento dei clienti del car sharing nel 2017 ha riguardato sia il numero di utenti iscritti ai servizi offerti dai singoli operatori, pari a un milione e 300 mila (+21% rispetto al 2016), sia gli utenti realmente attivi (820 mila con almeno un noleggio negli ultimi 6 mesi) che hanno fatto registrare una crescita del 38% rispetto all'anno precedente. Milano e Roma si confermano le città dove il car sharing è maggiormente diffuso con, rispettivamente, 3.100 e 2.100 vetture disponibili. Complessivamente, il parco veicoli dei principali operatori di "free floating" (la possibilità di lasciare la vettura dove si vuole e non in stalli prestabiliti) è cresciuto del 9%, circa 500 auto in più rispetto sul 2016. Il numero dei noleggi, invece, è aumentato del 7%, superando i 7 milioni.

Il profilo del cliente medio

Nel rapporto realizzato da Aniasa, si delinea anche l'utente medio che utilizza il servizio di car sharing in Italia. Il profilo è quello di un uomo di 36 anni, che utilizza in maniera omogenea il servizio durante la settimana e nelle diverse fasce orarie della giornata. La durata media di fruizione è di 31 minuti, per percorrere sette chilometri.

Un parco auto sempre più 'green'

Secondo Aniasa, la crescita della flotta di veicoli a noleggio starebbe generando benefici per la sicurezza sulle strade grazie a veicoli di ultima generazione, spesso dotati di avanzati sistemi di assistenza alla guida, oltre a un impatto significativo in termini di sostenibilità ambientale. Le vetture in locazione oggi, infatti, possono contare su emissioni ridotte rispetto a quelle del parco circolante nazionale, che è tra i più anziani d’Europa. Nel complesso, produrrebbero meno della metà di monossido di carbonio, se a benzina e due terzi se diesel, il 50% in meno di ossido di azoto e -70% di emissioni di idrocarburi incombusti, stando ai dati dell'associazione.

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