Vincoli sulle emissioni delle auto, Stati Uniti pronti ad allentarli

Ambiente
Foto d'archivio Getty
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L'Agenzia americana per la protezione ambientale (Epa) ha definito troppo elevati i limiti fissati dall'amministrazione Obama. Tra le motivazioni dell'ente, il calo del prezzo del petrolio e l’adozione troppo a rilento di veicoli elettrici

Dopo le indiscrezioni è arrivata la conferma: gli Stati Uniti sono pronti ad allentare i vincoli sulle emissioni di auto e camion. La notizia è stata confermata dall'Agenzia americana per la protezione ambientale (Epa). Secondo l'Agenzia federale la tabella di marcia sul taglio delle emissioni fissata dall'ex presidente Barack Obama nel 2009 non è appropriata e stabilisce degli standard "troppo elevati". Nel documento che l’Epa ha diffuso a supporto della sua decisione, si citano tra le motivazioni il calo del prezzo del petrolio, l’adozione a rilento di veicoli elettrici e il timore che "i consumatori finiranno per pagare di più per veicoli più efficienti". La revisione dell'Epa riguarderà i veicoli immatricolati tra il 2022 e il 2025.

Epa: standard fissati da Obama "troppo elevati"

Con l'annuncio dell'allentamento degli standard viene meno un altro pezzo della politica ambientale lasciata in eredità dal predecessore di Donald Trump alla Casa Bianca, Barack Obama, dopo l'uscita dagli accordi di Parigi sul clima. Per gli standard attualmente in vigore, sviluppati nel 2009 e diventati effettivi nel 2012, era previsto un periodo in cui potevano essere sottoposti a revisioni. L’amministrazione Obama chiuse il procedimento di revisione poco dopo l’elezione di Trump: l’allora amministratrice dell’Epa, Gina McCarthy, li dichiarò appropriati e l’agenzia determinò che avrebbero permesso ai consumatori di risparmiare e che avrebbero dato benefici alla salute degli americani. La revisione si chiuse così in tempi rapidi. L’attuale direttore dell’Epa Scott Pruitt, però, nell’annunciare l’allentamento dei vincoli, ha definito troppo alti gli standard fissati dall’amministrazione precedente e ha definito la mossa dell’ex presidente di chiudere la revisione appena dopo l’elezione di Trump "affrettata" e "mossa da intenti politici".

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