Giornata fauna selvatica, da tigri a leoni: a rischio i grandi felini

Ambiente
Una sola tigre in India sarebbe "responsabile" di un benefit di oltre 103 milioni di dollari nei suoi primi 10 anni di vita (foto: archivio Getty Images)

Proclamata dalle Nazioni Unite nel 2013, la ricorrenza si celebra ogni anno il 3 marzo e quest’anno è dedicata ad una specie sempre più minacciata da bracconaggio, traffico illegale, distruzione degli habitat e cambiamento climatico

La sopravvivenza dei grandi felini del nostro pianeta è minacciata da più fronti che vanno dal bracconaggio, al traffico illegale, passando per la distruzione del loro habitat e il cambiamento climatico. Ad accendere i riflettori su queste specie a rischio è la Giornata mondiale della fauna selvatica, ricorrenza indetta dalle Nazioni Unite nel 2013 e celebrata ogni anno il 3 marzo.  

La giornata mondiale della fauna

La Giornata mondiale della fauna selvatica è stata indetta il 20 dicembre del 2013 durante la 68esima sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che ha stabilito di far cadere la ricorrenza il 3 marzo di ogni anno. Questa data corrisponde al giorno in cui è stata firmata la Convenzione sul commercio internazionale della flora e fauna selvatica a rischio estinzione (Cites) del 1973. L’edizione 2018 della Giornata internazionale dedicata alla fauna avrà al centro i grandi felini che abitano il nostro pianeta, la cui sopravvivenza è sempre più minacciata da diversi fattori. Nel complesso, secondo le stime del Wwf, sono circa 40 le specie di felini che popolano quasi tutti i continenti. Si tratta di predatori al vertice della catena alimentare e per questo rivestono un’importanza vitale per l’intero ecosistema.

Le minacce ai grandi felini

Il pericolo per ghepardi, giaguari, leoni, puma, leopardi e tigri, arriva da diversi fronti che vanno dal bracconaggio agli effetti negativi sugli habitat naturali del cambiamento climatico. In Asia, ad esempio, come ricorda il Wwf, gli allevatori rispondono alla perdita di bestiame uccidendo centinaia di leopardi delle nevi. Di questa specie, secondo l’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn), restano meno di 2500 esemplari in età riproduttiva. In America, invece, la perdita di habitat per far posto a piantagioni industriali di soia, canna da zucchero e palma da olio minaccia il giaguaro. Anche le popolazioni di leoni si sarebbero ridotte del 40% a causa della perdita di habitat e per i conflitti con le popolazioni locali. In Asia si contano 3.900 tigri in natura, ma sono ottomila quelle allevate in Cina, Thailandia, Laos e Vietnam per il commercio di varie parti del corpo dell'animale.

L'importanza per l'ambiente

La tutela dei felini, sottolinea il Wwf, rappresenterebbe un’azione cruciale per garantire risorse essenziali per le persone che ne condividono il territorio. Nell’habitat del leopardo delle nevi, un felino asiatico abituato agli ambienti estremi dell'Asia, nascono i sette più grandi fiumi asiatici che garantiscono la sussistenza di oltre 3 miliardi di persone. La sopravvivenza di questo felino sarebbe strettamente legata anche alla conservazione di quei territori estremi. Un’importanza simile per l’ambiente la rivestirebbe anche la tigre: una sola tigre in India garantirebbe introiti per oltre 103 milioni di dollari nei suoi primi 10 anni di vita, che includono anche guadagni ricavati dai parchi per ingressi, alloggio, tasse e servizi offerti ai turisti più sensibili alle bellezze della natura.  

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