Onu: entro il 2050 2,4 miliardi di persone migreranno verso le città

Ambiente
Una veduta di Lagos, Nigeria (Getty Images)

Il fenomeno potrebbe provocare un ingente impatto ambientale, secondo un report delle Nazioni Unite: la sfida è quella di contenere il consumo delle risorse

In futuro, una quota sempre maggiore della popolazione mondiale vivrà in città: secondo le stime dell'International resource panel dell'Onu, si passerà dal 54% del 2015 al 66%, entro il 2050. In termini numerici, ciò si traduce in uno spostamento, dalle campagne alle città, di 2 miliardi e 400milioni persone. Di conseguenza, si prevede che il consumo di materiali per la costruzione e l'allargamento dei centri abitati "crescerà ancor più velocemente, presentando un'enorme sfida di fronte alle scarse risorse e all'intensificarsi dei problemi ambientali, tra cui l'inquinamento e il cambiamento climatico".

Un'altra sfida ambientale

Secondo quanto si legge nel rapporto, intitolato "Il peso delle città: i requisiti delle risorse della futura urbanizzazione", l'aumento del consumo delle risorse dovuto alla crescente urbanizzazione comporterebbe il superamento della quantità di risorse pro capite ritenute sostenibili ogni anno. Tale soglia, compresa fra le 6 e le 8 tonnellate per persona, arriverebbe entro il 2050 a 8-17 tonnellate. Per questo, mette in evidenza lo studio delle Nazioni Unite, è di vitale importanza aumentare i livelli di efficienza nel consumo di tali risorse. In particolare, questo tema andrebbe affrontato su tre fronti: quello dei trasporti, quello degli edifici commerciali e quello della climatizzazione e riscaldamento delle abitazioni. La gestione ottimale di questi tre settori potrebbe tradursi in un risparmio di risorse nell'ordine del 46-67%: un target complessivo del 50%, sostengono gli autori della ricerca, è dunque possibile.

Alcuni interventi possibili

In alcune città italiane già si vedono i primi segni di una nuova cultura della sostenibilità: car sharing, bike sharing sono solo alcune delle contromisure apportate, ad esempio, nella direzione di una mobilità a più ridotto impatto ambientale. Ma anche la progressivo razionalizzazione dei sistemi di riscaldamento e d'illuminazione rispondono ad esigenze analoghe, rivolte al risparmio di risorse naturali. "Ristrutturare la morfologia delle città è la chiave per raggiungere una maggiore inclusione sociale" scrive l'International resource panel dell'Onu, prefigurando "città meglio collegate e progettate" e caldeggiando un risparmio "sull'asfalto, sul cemento, sull'elettricità e sull'acqua attualmente consumati nei tentacolari centri urbani contemporanei".

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