Cina, 60mila soldati per piantare alberi
AmbientePechino assegna a un'ampia squadra di militari compiti ecologici. L'obiettivo è di creare 84mila chilometri quadrati coperti da piante entro la fine del 2018: un'area grande quanto l'Irlanda
La Cina schiera il suo esercito per compiti “green” e assegna a 60mila soldati la missione di piantare alberi. L'intenzione di Pechino è quella di avere in totale entro la fine del 2018 un'area di 84mila chilometri quadrati coperta di nuove piante.
Un esercito per l'ambiente
Si tratta di un'operazione su larga scala. Basti pensare che le dimensioni totali delle nuove aree verdi ipotizzate equivalgono praticamente a quelle dell'Irlanda. Per riuscire nel suo intento, Pechino ha creato una immensa squadra di soldati con funzioni ambientali, provenienti in buona parte dall'esercito popolare cinese e in misura minore dalle forze di polizia. I militari “green” manterranno i loro titoli e i gradi ottenuti precedentemente all'interno delle forze armate, ma per qualche mese saranno chiamati a svolgere un compito per loro inusuale. Saranno dislocati in prevalenza nella provincia di Hebei, nel nord-est della Cina.
Il programma green
Questa scelta dovrebbe essere solo l'inizio di un progetto più ambizioso. Gli interventi sul tema dell'ambiente e del clima previsti da Pechino nei prossimi anni infatti si moltiplicheranno. Il piano del governo cinese ha l'obiettivo di portare foreste e aree verdi dal 21% al 23% del totale del territorio nazionale entro il 2020, e per riuscirci altre operazioni come quella di Hebei sono già state messe in cantiere.
Lo smog a Pechino
Non è un caso che si parta dall'area nord-orientale del Paese. Nelle vicinanze si trovano infatti Pechino e Shanghai, le due città più internazionali della Cina. E proprio sulla capitale il governo di Xi Jinping sta investendo moltissimo per le politiche ambientali per ridurre l'inquinamento, che è tradizionalmente molto alto. Il tutto anche a scapito delle politiche sociali, con diverse famiglie povere provenienti dalle campagne costrette ad abbandonare le loro abitazioni riscaldate a carbone, e dunque altamente inquinanti.