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Inquinamento, microplastiche contaminano zone remote degli oceani

Ambiente
La plastica nuoce alla salute dell'ambiente marino (Getty Images)

Una nuova analisi rivela che nemmeno un'area estremamente remota dell'Oceano Indiano è immune dalle particelle inquinanti

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L'inquinamento da microplastiche ha raggiunto anche zone molto remote degli oceani, mai analizzate prima d'ora e scarsamente battute dalle rotte marine. È quanto emerge dall'analisi dei ricercatori del Geomar Helmholtz Centre for Ocean Research che hanno potuto recuperare campioni estratti nel corso della Volvo ocean race, la gara velistica che si svolge ogni tre anni intorno al mondo.

Microplastiche lontane da terra

Il campione che più ha colpito Sören Gutekunst, tra gli autori della ricerca, proviene da una zona molto remota dell'Oceano Indiano, a una latitudine id 45,5 gradi Sud. La concentrazione di microplastiche rinvenuta è stata di 42 particelle per metro cubo. Si tratta di "livelli relativamente alti", ha detto Gotekunst al Guardian. "Ci sono aree degli oceani che non sono stati osservati ed è il motivo per cui è così speciale per noi compiere questa analisi", ha aggiunto.

I luoghi più inquinati

Come prevedibile, sono le aree più vicine ai grandi paesi industriali a risultare più inquinate dalla plastica. Nell'ordine, le maggiori concentrazioni incontrate nel percorso di gara (esteso su tutti i continenti) sono state rilevate sul versante europeo dell'Atlantico e nel Mediterraneo, con concentrazioni comprese fra 180 e 307 particelle per metro cubo. Seguono le coste antistanti a Città del Capo (Sudafrica) con 152 particelle e le coste australiane, con 114-115. I dati sono ancora preliminari e non sono stati pubblicati su una rivista peer-reviewed. "È sorprendente questa opportunità", ha commentato Gotekunst, "ciò potrebbe condurci a una maggiore conoscenza di ciò che sta accadendo con le microplastiche nell'oceano".