Una donna canadese, riporta il Guardian, ha trovato il logo della bibita impresso su una delle sue chele. L'ipotesi è che il crostaceo sia cresciuto attaccato a una lattina, sul fondo dell'oceano
Il rapporto tra i rifiuti dispersi negli oceani e gli animali marini è sempre più allarmante. A volte ingoiano la plastica per sbaglio perché ingannati dal suo odore, oppure restano intrappolati nella spazzatura dispersa in mare.
Nel caso di un astice pescato in Canada, l'animale sarebbe cresciuto talmente a stretto contatto con una lattina di Pepsi da "tatuarsi" addosso il logo del brand stampato sull'imballaggio disperso. La notizia ha dell'incredibile ma, secondo quanto riferisce la corrispondente dal Canada del Guardian, una donna canadese, Karissa Lindstrand, ha riconosciuto i colori e le forme del logo Pepsi proprio su un astice (che in inglese si chiama "lobster", come "aragosta", per questa ragione anche il titolo di questo articolo inizialmente faceva riferimento all'aragosta, ndr).
La scoperta
Come riportano il Guardian e Global News e altri siti di news canadesi, Karissa Lindstrand arriva a bere anche 12 lattine di Pepsi al giorno, quindi avrebbe una certa familiarità con questo simbolo. "Avevo visto chele deformate, ma non ho mai visto niente di simile prima", ha dichiarato, raccontando l'accaduto. Il 21 novembre scorso, giorno della cattura dell'astice, Lindstrand stava legando le chele del crostaceo. Non si trattava di carta rimasta attaccata al carapace, ma di pittura, che poteva quindi essere grattata via. La donna ha poi pubblicato sul suo profilo Facebook la foto, che è diventata subito virale. L'astice è stato poi avviato al commercio e ora potrebbe trovarsi negli Stati Uniti.
Le ipotesi
Ora, a una settimana da quando è stata scattata questa foto, nel frattempo diventata virale, ci si interroga su come sia potuto finire il logo della Pepsi sull'astice. La teoria che il crostaceo sia cresciuto accanto a una lattina non convince l'autrice dello scatto. Lindstrand, sempre al Guardian, sostiene che l'immagine sembra provenire da una stampa e non da una lattina. Ma lei stessa ammette: un'immagine stampata si sarebbe deteriorata nell'oceano. "Sto ancora cercando di capire cosa fosse", ha detto al quotidiano britannico.
La notizia pubblicata dal Guardian è stata poi rilanciata anche da Greenpeace.
Il marine litter assedia anche il Canada
Secondo Matthew Abbott, co-coordinatore del programma marino del Conservation Council of New Brunswick, citato da Global News, questo astice ha un'importante storia da raccontare sulla quantità di rifiuti marini nelle acque costiere del Canada. "In questo caso - ha detto - l'astice non è stato ferito dalla lattina, ma mostra che anche nelle acque relativamente profonde di Grand Manan c'è della spazzatura". Abbott ha ricordato che numerosi gruppi sono al lavoro nella zona per rimuovere detriti dalle spiagge e dalle acque, ma si tratta di una sfida continua. "Molta della plastica di cui ci preoccupiamo galleggia, ma se i contenitori si riempiono d'acqua o di altro materiale, affondando", ha spiegato, ribadendo l'unicità dell'astice tatuato. Finora i ritrovamenti di zona avevano portato alla luce anche reti da pesca, le stesse che stanno mettendo in pericolo anche la balena franca nordatlantica.