Gli abeti del Mediterraneo minacciati dal cambiamento climatico
AmbienteIl calore e la siccità porteranno al limite delle condizioni di sopravvivenzagli arbusti sempreverdi. Lo sostiene uno studio pubblicato su "Pnas"
Il cambiamento climatico avrà effetti devastanti anche per le ultime foreste di abeti nel Mediterraneo, causandone la riduzione se non addirittura la scomparsa nei casi peggiori. Lo sostiene uno studio europeo pubblicato sulla rivista "Pnas".
Riduzione entro la seconda metà del secolo
Secondo i risultati di questa ricerca, condotta da ricercatori spagnoli, entro la seconda metà del secolo buona parte dei boschi mediterranei di conifere soffriranno un calo nella crescita dei loro alberi stimato tra il 20 e il 50 per cento a causa delle ondate di calore e della siccità sempre più frequenti. "Abbiamo osservato una diminuzione già nella seconda metà del XX secolo – spiega al quotidiano El Pais uno degli autori dello studio, Raul Sanchez-Salguero, botanico dell'Istituto Pirenaico di Ecologia – ed è sempre più frequente oggi imbattersi in abeti marroni o grigi (morti)".
Minacciato il sud del Mediterraneo
A essere maggiormente minacciate sono le foreste di conifere presenti nel sud del bacino del Mediterraneo, come quelle della sierra de Grazalema o de las Nieves nel Sud della Spagna, del Rif in Marocco, dell'Atlante algerino o ancora in Turchia, Libano, Grecia e Sicilia, dove sopravvivono gli ultimi esemplari di Abies nebrodensis: "reliquie del passato" sopravvissute all'ultima glaciazione di 10mila anni fa. Andrà meglio per gli abeti comuni del nord Italia e dei Pirenei che continueranno a prosperare grazie – sottolineano i ricercatori – a "pioggia e suolo umido", e al fatto che in queste zone le temperature continueranno a essere più miti".
Ecosistemi a rischio se spariscono gli abeti
Il rischio, secondo un altro degli autori, Juan Carlos Linares dell'Università Pablo de Olavide di Siviglia, è che "insieme alle foreste di abeti, spariscano gli ecosistemi di cui sono parte integrante". Sempre secondo i ricercatori, lo studio (che per ora ha preso in considerazione soltanto sette specie di abeti) permetterà in futuro di determinare la reale "vulnerabilità climatica" di ciascun bosco, arrivando alla produzione di mappe dettagliate che stabiliscano l'impatto delle nuove condizioni meteorologiche sulle piante. Probabilmente "si verificheranno estinzioni a livello locale – conclude Linares – ma il passato ha dimostrato che non bisogna sottovalutare la capacità di adattamento di queste specie: se sono sopravvissute per migliaia di anni, continueranno a farlo".