Il vapore potrebbe essere una nuova fonte di energia rinnovabile
AmbienteUna ricerca pubblicata su "Nature Communications" rivela il potenziale della nuova tecnologia che sfrutta laghi e bacini d'acqua. Negli Stati Uniti sarebbe in grado, da solo, di coprire il 70% del fabbisogno energetico nazionale
L'evaporazione dell'acqua potrebbe essere sfruttata per produrre energia rinnovabile, con la possibilità di soddisfare, da sola, fino al 70% del fabbisogno statunitense (325 GigaWatt): lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista "Nature Communications". Alla base della produzione ottenuta in questo modo c'è un motore sperimentale la cui energia proviene dalla contrazione di "muscoli" artificiali, formati da nastri elastici ricoperti da spore di comuni batteri del suolo che si restringono e si dilatano in risposta all'umidità ambientale.
Una scoperta che entusiasma
"L'evaporazione può diventare la principale fonte energetica, consentendo di sfruttare solare ed eolico solo quando sono disponibili", hanno affermato i ricercatori della Columbia University di New York. Questo sistema, inoltre, consente di recuperare metà dell'acqua che evapora naturalmente da laghi e bacini, un aspetto particolarmente utile nei Paesi dal clima caldo e secco, in quanto l'acqua recuperata potrebbe essere riutilizzata in caso di siccità. Il test in laboratorio è stato condotto con l'ausilio di una lampada a Led e di una piccola automobile: il motore a evaporazione attende ora un utilizzo sul campo. Tuttavia, si legge nello studio, è stato scoperto che “l'evaporazione naturale dalle superfici d'acqua potrebbe fornire densità di potenza paragonabili a quelle delle tecnologie eolica e solare”.
Il potenziale utilizzo
“L'area potenziale disponibile per la raccolta di energia aperta è sostanziale", scrivono gli autori riferendosi agli Usa, tale area è estesa almeno “almeno 95mila chilometri quadrati (esclusi i Grandi Laghi) degli Stati Uniti e si trovano in una gamma geograficamente diversificata di posizioni”. Siccome “alcune di queste regioni soffrono di periodi di stress e scarsità idrica”, aggiungono i ricercatori, tali condizioni “potrebbero favorire l'implementazione di questi sistemi di raccolta di energia per via della riduzione delle perdite date dall'evaporazione”. Gli impianti dedicati a sfruttare l'evaporazione potrebbero condizionare le attività di pesca o di nuoto in località anche pittoresche; lo studio non approfondisce questi aspetti come anche l'impatto sulla qualità dell'acqua utilizzata. “La tecnologia non è sufficientemente sviluppata per stabilire l'impatto sull'ambiente locale”, ha detto a Gizmodo il primo autore del paper, Ozgur Sahin.