L'Alta corte ha detto sì alla compravendita delle pregiate appendici in avorio nel Paese. Gioia per gli allevatori, protestano gli animalisti. Resta in vigore il divieto d'esportazione
Il Sudafrica annulla il divieto nazionale sul commercio dei corni di rinoceronte: ora sarà possibile commercializzarlo legalmente. La decisione è stata accolta con gioia dagli allevatori del Paese, ma è stata condannata dai gruppi che lottano per preservare gli animali. "La corte ha deciso che l'applicazione della legge debba essere interrotta", si legge nella sentenza pubblicata dal New York Times. La sentenza è stata pronunciata a marzo, ma diffusa solo ora. Resta in vigore invece il divieto di esportazione, supportato da una convenzione delle Nazioni Unite.
La gioia degli allevatori - La decisione dell'Alta corte sudafricana segna una vittoria per gli allevatori di rinoceronti, che sostengono che il commercio legale di corni porrebbe un freno al bracconaggio, che mette in pericolo specie a rischio di estinzione come i rinoceronti. Inoltre, il commercio legale compenserebbe il costo sostenuto dagli allevatori per la protezione di questi animali. Pelham Jones, presidente del Private Rhino Owners Association del Sud Africa ha dichiarato di essere soddisfatto dalla decisione dei giudici. Jones sostiene che la vendita dei corni di rinoceronte sia "un diritto degli allevatori".
Caduto l'ultimo ostacolo nazionale - Lo scorso anno una corte di grado inferiore aveva dichiarato illegale il divieto nazionale sul commercio di corni di rinoceronte. La moratoria che vietava gli scambi commerciali nel Paese era in vigore dal 2009. Il ricorso alla Corte Costituzionale era l'ultimo tentativo del governo per proteggere il divieto dalle decisioni dei tribunali del paese. Il cambiamento della legge nazionale non invalida però il bando globale al commercio dei corni, sostenuto da una convenzione delle Nazioni Unite.
Le proteste degli animalisti - In Sudafrica ci sono oltre 20mila esemplari di rinoceronte, l'80% del totale mondiale. Gli animali uccisi dai bracconieri nel Paese secondo il Wwf sono aumentati del 9.000% tra il 2007 e il 2014: da 13 a oltre 1.200. Per questo gli animalisti temono che la legalizzazione del commercio di corni spalanchi le porte al bracconaggio.