Le coste della Tasmania si illuminano di blu

Ambiente
Plancton fosforescente a Preservation Bay (Leanne Marshall - Instagram)

Il fenomeno naturale della bioluminescenza ha conferito alle coste dell'isola australiana un aspetto suggestivo. Purtroppo è un segnale preoccupante dei cambiamenti climatici

Alcuni scatti realizzati nella Preservation Bay e Rocky Cape mostrano un curioso fenomeno marino in atto lungo le coste nord-occidentali della Tasmania. Le acque si sarebbero tinte di un blu fosforescente, risultato dell'illuminarsi di un'alga nota come "noctiluca scintillans". L'organismo monocellulare, assimilabile a quelli comunemente definiti plancton, cambia colore come strumento di difesa contro un ambiente considerato ostile. E non è la prima volta che succede: nel 2015 Anthony Richardson del Csiro correlò il fenomeno ai cambiamenti climatici.

 

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Perché il plancton si attiva - Gli scatti mostrano zone di blu fosforescente nel mare. Ciò indica una maggiore concentrazione e attività del plancton, che attiva la luminescenza in difesa da fattori disturbanti come le onde o le correnti troppo calde. Mentre di notte la "noctiluca scintillans" si illumina di blu, durante il giorno tinge le acque di rosso. Come ha dichiarato ad Abc News Gustaaf Hallegraeff, professore di botanica marina all'Università della Tasmania, il fenomeno luminoso è attivato dal microrganismo anche per spaventare i predatori. Secondo gli esperti dell'ateneo non ci sarebbero effetti tossici, anche se l'alto contenuto di ammoniaca potrebbe irritare la fauna marina.

 

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Storia del fenomeno – L'Australia sta affrontando diversi problemi connessi ai cambiamenti climatici, con effetti sulla fauna oceanica, come il progressivo sbiancamento dei coralli. I primi avvistamenti della "noctiluca scintillans" sono stati documentati nella baia di Sydney nel 1860. Da allora il fenomeno si è ripetuto più volte e si è spostato soprattutto verso le coste della Tasmania. Questo, come ha dichiarato su New Scientist Anthony Richardson, sarebbe avvenuto nel 1994 e sarebbe un segno dell'innalzamento della temperatura delle acque. Secondo Gustaaf Hallegraeff, inoltre, "ci sono prove concrete circa l'influsso sul fenomeno delle correnti oceaniche e dell'innalzamento della temperatura degli oceani. Si tratta di una specie marina che ha mostrato una forte espansione negli ultimi 20 anni".

 

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