Rapporto Ue: Italia ancora indietro su rifiuti, smog e acque reflue

Ambiente
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Secondo la Commissione europea il nostro Paese è vittima di "conflitti di sovrapposizione" tra le amministrazioni locali e quella centrale. Ma con delle eccezioni positive, come gli indicatori Bes e i progetti “Life”

Gestione dei rifiuti e delle acque reflue al Sud, inquinamento atmosferico al Nord e carenze nella designazione dei siti di interesse comunitario “Natura 2000”. Secondo il rapporto sull'attuazione delle politiche ambientali pubblicato lunedì dalla Commissione europea, sono questi i tre principali fronti aperti tra l'Italia e Bruxelles.

 

Conflitti amministrativi - Si tratta, sottolinea l'esecutivo Ue, di problemi la cui soluzione è resa più difficile da "conflitti di sovrapposizione" tra le amministrazioni locali e quella centrale. Le questioni più delicate, su cui Bruxelles ha aperto diverse procedure di infrazione e che, in alcuni casi, stanno già costando milioni di euro all'Italia, sono quelle su rifiuti, acque reflue, smog nei centri urbani e designazione delle Zone Speciali di Conservazione previste dalla “Direttiva Habitat” del 1992, che ha lo scopo di promuovere il mantenimento della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali nel territorio europeo.

 

Qualità dell'aria - L'Italia è uno dei 23 Stati Ue che "preoccupano" la Commissione per la qualità dell'aria, ha detto il commissario all'Ambiente Karmenu Vella. Secondo il rapporto, nel 2013 oltre il 60% della popolazione urbana in Italia risiedeva in aree esposte a concentrazioni di PM10 al di sopra del limite giornaliero di 50 mg/m3 per più di 35 giorni in un anno. La media europea è pari al 16,3%. La causa principale, secondo il rapporto, è l'alto tasso di motorizzazione nelle città metropolitane e di media dimensione.

 

Rifiuti - Con il 45% di rifiuti riciclati nel 2014, l'Italia si trova appena sopra la media europea nel riciclaggio e compostaggio, ma la gestione nel Sud Italia rimane una sfida. Il nostro Paese dovrebbe concentrarsi sul miglioramento dell'efficacia della raccolta differenziata per aumentare i tassi di riciclaggio nelle regioni meno virtuose. Inoltre, l'esecutivo comunitario chiede di introdurre un'imposta nazionale sulle discariche e di armonizzare le imposte regionali per ridurre il conferimento in discarica.

 

Una risposta ai cittadini - "Il riesame dell'attuazione delle politiche ambientali - spiega il commissario Ue all'ambiente Karmenu Vella - è parte della nostra risposta ai cittadini, che chiedono all'Ue di accertarsi che le norme ambientali siano applicate correttamente nei loro Paesi".

 

Le eccellenze - Il rapporto, pubblicato ogni due anni dalla Commissione, mostra anche alcuni punti di eccellenza italiani come gli approcci innovativi nei progetti “Life”, dedicati alla salvaguardia dell’ambiente e finanziati dall’Ue, e gli indicatori di “Benessere equo e sostenibile (Bes)” sviluppati da Istat e Cnel.

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