Corte dei conti Ue: fare di più contro lo spreco di cibo

Ambiente
Ogni anno in Europa vengono sprecati 88 milioni di tonnellate di cibo (Getty Images)

Secondo una relazione speciale, la Commissione europea non sta facendo abbastanza per coordinare la lotta allo sperpero alimentare. Servono prevenzione e chiarimenti giuridici per favorire le donazioni

In un mondo che spreca circa un terzo del cibo prodotto mentre la popolazione continua ad aumentare, l'Unione Europea non sta facendo abbastanza per affrontare il problema. È questa una delle conclusioni cui è giunta la relazione speciale della Corte dei conti Ue, intitolata “Lotta allo spreco di alimenti: un’opportunità per l’Ue di migliorare, sotto il profilo delle risorse, l’efficienza della filiera alimentare”.

 

Un problema sempre più grande – Ogni anno, in Europa, vengono sprecati 88 milioni di tonnellate di cibo. Il rapporto della Corte, basato su audit in cinque Stati membri (tra cui l'Italia), cerca di rispondere a questa domanda: “L’Ue contribuisce ad una filiera alimentare efficiente, per mezzo di un’efficace lotta allo spreco di cibo?”. Netta la risposta contenuta nel documento: “La Corte ha constatato che, allo stato attuale, non è così”. Con un'attenzione particolare al tema della prevenzione e delle donazioni di cibo la Corte ha sottolineato che “l’ambizione della Commissione europea è scemata nel tempo” e che “le azioni intraprese sinora sono state frammentate ed intermittenti”, mentre “manca il coordinamento a livello della Commissione”.

Manca la definizione – Uno degli ostacoli principali al coordinamento europeo nella lotta allo spreco del cibo è proprio l'assenza di una definizione condivisa sullo “spreco alimentare”. Un tema che non viene affrontato nemmeno dall'ultimo intervento in merito della Commissione Ue, la creazione della “Piattaforma contro lo spreco del cibo”, il cui obiettivo è dimezzare i rifiuti alimentari pro capite entro il 2030 in linea con gli obiettivi Onu. “Concentrando gli sforzi sulla creazione di una piattaforma, la Commissione, ancora una volta, non coglie l’occasione per risolvere il problema in maniera efficace”, afferma Bettina Jakobsen, il membro della Corte responsabile della relazione. “Ciò che serve ora è un maggior allineamento delle politiche esistenti, un miglior coordinamento e il chiaro obiettivo politico di ridurre lo spreco alimentare”, afferma Jakobsen. Secondo la relazione della Corte gli interventi aggiuntivi in essa contenuti non comporterebbero nuove iniziative legislative o più fondi pubblici.

 

Prevenzione innanzitutto – La Corte ha sottolineato come il problema dello spreco alimentare non riguardi solo gli ultimi anelli della catena, bensì “l'intera filiera”. Per questo l'enfasi dovrebbe essere posta sulla prevenzione degli sprechi, in quanto i benefici derivanti dall'intervento a posteriori sono minori. Ad esempio, si legge nel comunicato diffuso dalla Corte, si potrebbe intervenire direttamente su agricoltura, pesca e sicurezza alimentare, le quali “svolgono tutte un ruolo e potrebbero essere utilizzate per combattere meglio lo spreco alimentare”. La Corte dei conti ha dunque recapitato alla Commissione una serie di suggerimenti per affrontare meglio tale sfida. Fra questi, si invita l'esecutivo Ue a svolgere un miglior coordinamento e a sviluppare meglio il suo piano d'azione. Ad esempio “per facilitare la donazione di alimenti che andrebbero altrimenti sprecati, la Commissione potrebbe utilmente chiarire l’interpretazione di disposizioni giuridiche” che attualmente sembrano scoraggiarla.

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