Cambiamento climatico, alla ricerca del Graal dell'Antartide
AmbienteUna "carota" di ghiaccio risalente a un milione di anni fa potrebbe rivelare agli scienziati se i livelli di Co2 sono stati determinati per il mutamento nei ritmi delle ere glaciali. Nella corsa un team australiano e uno europeo (Italia compresa)
L'Australia è in prima fila nella ricerca di quello che è stato battezzato il “Santo Graal” del ghiaccio: un carotaggio che, dall'Antartide, potrebbe rivelare le condizioni dell'atmosfera terrestre di un milione di anni fa. Il ministero dell'Ambiente ha comunicato, infatti, che una squadra nazionale e internazionale di scienziati ha individuato una serie di siti nei quali operare le trivellazioni, proprio nel Territorio antartico australiano.
Un investimento importante – Quest'anno il governo dell'Australia aveva già stanziato per le ricerche del Graal dei ghiacci l'equivalente di 32 milioni di euro. Un investimento importante che potrebbe portare a risultati molto utili per ricostruire la storia del pianeta.
Quando l'acqua si congela, intrappola minuscole bolle d'aria, quindi le carote costituiscono un 'archivio' delle temperature terrestri e dei livelli di CO2 attraverso centinaia di migliaia di anni. Tale archivio temporale permetterà di decifrare i processi del sistema climatico del passato, e di raffinare le proiezioni su quelli futuri.
Dal passato al futuro – In altre parole, la storia antica sulla concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera potrebbe aiutare gli scienziati a formulare previsioni più accurate sul nostro presente (e futuro). L'impatto dei crescenti livelli di CO2, infatti, è ancora un tema molto dibattuto: carpirne i segreti potrebbe spiegare con maggiore chiarezza se il fenomeno attuale è naturale o indotto dallle attività umane.
Una corsa affollata - Seppur lavorando in collaborazione con altri paesi, l'Australian Antarctic Division spera di "essere la prima a scoprire il 'Sacro Graal", ha dichiarato alla radio nazionale Abc il leader del progetto, Tas van Ommen. L'Australia e il consorzio dei paesi europei (fra cui l'Italia), finanziato dalla Commissione Europea, stabiliranno punti di trapanazione e stazioni sul campo a 30 km di distanza fra loro presso il sito detto "Dome Circe", 1100 km all'interno della stazione costiera australiana Casey, ritenuto ideale secondo le misurazioni radar e laser.