Raccolta e riciclo dei rifiuti urbani, l'Italia va troppo piano

Ambiente
La raccolta differenziata in Italia non ha ancora raggiunto il target previsto per il 2011 (Fotogramma)
Fotogramma_Raccolta_differenziata

Le statistiche presentate dall'Ispra nel proprio annuario dei dati ambientali mostrano un progresso lento. I DATI

Il contenimento della produzione dei rifiuti urbani in Italia prosegue. E l'aumento della raccolta differenziata  cresce, a ritmi però ancora al di sotto delle aspettative: nel 2015 la produzione pro capite è stata di 487 chilogrammi di rifiuti per abitante, in leggero calo rispetto ai 488 del 2014. Lo rivelano i dati presentati il 6 dicembre dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).

 

La produzione di rifiuti urbani – Nel 2015 la quantità di rifiuti urbani prodotti non ha subito forti variazioni: con poco meno di 30 milioni di tonnellate il dato risulta in calo rispetto all'anno precedente di un modesto 0,4%. Il dato sulla produzione di rifiuti pro capite continua a mostrare valori diversi nelle tre macroaree della Penisola: si va dai 494 chili per abitante prodotti al Nord ai 543 del Centro, ai 444 del Sud. L'Italia, comunque, non è fra i Paesi europei che producono più rifiuti in rapporto alla popolazione. Le statistiche presentate da Eurostat lo scorso novembre, aggiornate al 2014, mostrano infatti come siano Danimarca, Svizzera e Germania ad aver prodotto più rifiuti urbani pro capite. In generale, tanto sono più alti il Pil pro capite e il turismo, scrive Eurostat, maggiore è la produzione di rifiuti urbani. Va comunque precisato che, sul totale dei rifiuti prodotti, quelli urbani costituiscono circa il 10% nella media Ue.

 

La differenziata migliora, ma non basta – In tutte le macroaree geografiche italiane la raccolta differenziata ha compiuto alcuni passi avanti. La media nazionale passa al 47,5% dei rifiuti urbani prodotti nel 2015, dal precedente 45,2%. Nel dettaglio, la raccolta si colloca nel Nord a 8 milioni di tonnellate, nel Centro a 2,9 milioni di tonnellate e nel Sud a 3,1 milioni di tonnellate; in rapporto ai rifiuti prodotti si parla, rispettivamente, di una raccolta differenziata al 58,6% (+ 1,9% rispetto al 2014), al 43,8% (+ 3%) e al 33,6% (+2,3%). Un miglioramento che, sottolinea l'Ispra, non si avvicina ancora agli obiettivi previsti per il 2011, fissati al 60% di rifiuti raccolti in modo differenziato.

 

Fra riciclo e discarica – Il riciclo dei rifiuti urbani nel 2014 ha raggiunto una quota del 44,6%, ricorda l'Annuario dei dati ambientali Ispra; fra questi oltre un terzo (39%) è rappresentato dal riciclaggio di scarti organici, mentre un ulteriore 27% è relativo al recupero di carta e cartone. Nel quadro europeo, i primi della classe in questa materia sono Germania, Austria e Belgio; l'Italia, sempre secondo i dati Eurostat, si trova invece in undicesima posizione, davanti alla Francia. Ed è ancora la discarica, infine, la modalità gestione dei rifiuti più diffusa: nel 2014 il 31,5% dell'immondizia è stata smaltita in questo modo.

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