Bjork replica a Lars Von Trier con il racconto delle molestie subite
SpettacoloL'attrice e cantante islandese aderisce alla campagna "#MeToo" descrivendo, con un nuovo dettagliato post sui social network, il comportamento del regista. Intanto arrivano accuse anche per Bob Weinstein, fratello del produttore al centro dello scandalo
Il post di Bjork
"Nello spirito del #MeToo (campagna social lanciata dall'attrice Alyssa Milano) vorrei tendere una mano alle donne di tutto il mondo con una dettagliata descrizione della mia esperienza con il regista danese", ha scritto Bjork nel suo post su Facebook. Una confessione non semplice, tanto che l'artista ha aggiunto: "Mi sento molto in difficoltà a sviscerare un argomento di questa natura in pubblico, specialmente quando si viene immediatamente ridicolizzati e offesi. La mia simpatia a quante hanno esitato, anche per anni, ma sento che questo è il momento giusto per creare un cambiamento". Dopo questa introduzione, la cantante islandese è passata ad elencare una serie di incontri e atti che lei considera come molestie sessuali. In primo luogo, fa riferimento all'abitudine del regista di abbracciarla troppo a lungo davanti a tutto lo staff o da solo, stringendola per diversi minuti contro la sua volontà. "Dopo due mesi gli ho detto che avrebbe dovuto smetterla di toccarmi - ha continuato Bjork - lui si è arrabbiato e ha sfasciato una sedia davanti a tutti, come se fosse abituato a molestare le sue attrici. Quel giorno ci mandarono tutti a casa". L'artista ha ricordato anche i "sussurri indesiderati e agghiaccianti" con cui Von Trier si sarebbe rivolto a lei durante la lavorazione, "certe volte anche mentre sua moglie era lì, accanto a noi". Durante le riprese in Svezia Von Trier avrebbe anche minacciato Bjork di arrampicarsi dal balcone della sua stanza fino a quella della cantante nel cuore della notte per abusare di lei. "Sono scappata nella stanza dei miei amici - ha ricordato - fu l'episodio che mi fece aprire gli occhi".
Bjork la "difficile"
La risposta di Bjork giunge dopo il racconto fatto da Lars Von Trier al quotidiano danese online "Jyllands-Posten", contenente la sua versione dell'accaduto. "Tra noi due c’era solo una grande inimicizia - ha spiegato il creatore del movimento "Dogma 95" - e la sua è stata una delle performance migliori di tutta la mia filmografia". La cantante è stata anche definita "difficile" da Peter Aalbaek Jensen, co-produttore del film girato con Von Trier "Dancer in the Dark": "Se non ricordo male le vittime eravamo noi. Quella donna è più forte di me, Lars Von Trier e tutta la troupe messa insieme", ha dichiarato Jensen. A tal proposito, Bjork ha specificato nel suo post che "questo - prendere di mira la vittima - è esattamente il 'metodo Weinstein'". Infine l'artista ha chiuso la sua confessione con un messaggio molto chiaro: "Non ho mai accettato di venire molestata, e questo mi ha fatto diventare "difficile". Se essere diffiicili significa rifiutarsi di essere trattata in questo modo, allora sono colpevole".
Accuse anche per Bob Weinstein
Intanto lo scandalo che ha travolto Harvey Weinstein rischia di coinvolgere anche il fratello Bob. In un'intervista a Variety la produttrice di "The Mist" Amanda Segel ha sostenuto che Bob Weinstein le avrebbe fatto delle avances durante la scorsa estate, insistendo per tre mesi finchè la donna non si è fatta difendere da un avvocato, che ha minacciato l'interruzione di ogni rapporto di lavoro. "Un 'no' dovrebbe essere sufficiente", ha detto Segel. L'avvocato che rappresenta Bob Weinstein ha però negato ogni accusa a carico del suo cliente.