Tiangong-1, Asi: probabilità che cada in Italia pari allo 0,1%

Scienze
La stazione Tiangong-1 al momento della partenza dalla Terra il 29 settembre 2011 (archivo Getty Images)

I detriti della stazione spaziale cinese finiranno sulla terra nelle prime ore di Pasquetta. Esclusa la possibilità che possa ricadere su gran parte dell'Australia, parte della Nuova Zelanda e il Madagascar. Dal nostro Paese arrivano suggestive immagini

È previsto per le 2.39 (ora italiana) del 2 aprile il rientro nel'atmosfera terrestre della stazione spaziale Tiangong-1, il primo modulo sperimentale cinese lanciato nel 2011 dal centro spaziale di Jiuquan, nel deserto di Gobi. La probabilità che eventuali detriti della stazione spaziale cinese possano finire sull'Italia, è pari allo 0,1%. Il nuovo dato è stato indicato dagli esperti dell'Agenzia spaziale italiana durante una riunione tenuta al Dipartimento nazionale della Protezione civile, dove da giorni è in atto un costante monitoraggio della situazione e che vede attivate tutte le strutture interessate alla vicenda, anche per poter fornire una serie di indicazioni in termini di sicurezza pubblica.

Discesa lenta

Il periodo del possibile rientro, si apprende dall'Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione 'A. Faedo' del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), è quello compreso fra le 20 di domenica 1 aprile e le otto del mattino del 2 aprile. La Tiangong-1 continua a scendere molto lentamente a causa delle condizioni estremamente tranquille dell'atmosfera. È quanto si apprende dai dati dello Joint Space Operations Center (JSpOC) del Comando Strategico degli Stati Uniti. C'è ancora incertezza sul luogo preciso in cui dovrebbe atterrare il vettore spaziale. Al momento i dati diffusi dallo stesso Cnr hanno escluso ampie aree della terra tra le quali l'America settentrionale e centrale. Esclusa anche la possibilità che la stazione possa ricadere su gran parte dell'Australia, parte della Nuova Zelanda e il Madagascar. Comincia così a restringersi la vasta area di rischio originariamente compresa fra 43 gradi di latitudine Sud e 43 gradi di latitudine Nord.  

La stazione spaziale fotografata dall'Italia

Intanto proprio dall'Italia arrivano una suggestiva fotografia di Tiangong-1 nello spazio in compagnia di Marte e Saturno. A riprendere la stazione cinese in caduta sulla Terra sono state le "sentinelle" italiane dei detriti spaziali del gruppo Gauss (Gruppo di astrodinamica per l'uso dei sistemi spaziali) attivo presso l'osservatorio di Castelgrande, in Basilicata. L'immagine, diffusa anche da siti internazionali, è stata ripresa il 31 marzo, grazie ai passaggi della Tiangong-1 sull'Italia,  visibili soprattutto dai cieli delle regioni meridionali. Obiettivo del gruppo di esperti, che fa capo all'osservatorio di Capodimonte dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), è studiare le caratteristiche dei detriti spaziali e dei cosiddetti Neo (Near Earth Objects), gli oggetti in orbita vicino alla Terra che comprendono i tanti asteroidi di passaggio. Altre foto nei giorni scorsi erano state catturate, sempre dall'Italia, dal Virtual Telescope.

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