Succo di mirtillo, alleato contro la depressione post-parto

Scienze
Una pianta di mirtilli (Getty Images)

Una nuova ricerca canadese ha inserito il succo della bacca in una lista di tre sostanze adatte a prevenire lo scompenso chimico e il cambiamento dell'umore successivi alla fine della gravidanza

Un integratore alimentare - a base di estratto di mirtillo - per contrastare i cambiamenti d'umore che si verificano nei giorni immediatamente successivi al parto. È quanto sviluppato in un nuovo studio dei ricercatori del Toronto's Centre for Addiction and Mental Health (CAMH) pubblicato sulle pagine della rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).

 

Il succo di mirtillo – Il kit nutrizionale ideato dai ricercatori contiene tre elementi principali selezionati per compensare l'aumento della ammino ossidasi-a (MAO-A) - una proteina presente nel cervello - che si verifica nella fase post-parto, e che persiste per periodi più lunghi in fasi di depressione clinica. La MAO-A è responsabile della riduzione di tre sostanze chimiche cerebrali che aiutano a mantenere l'umore: la serotonina, la noradrenalina e la dopamina. Quando queste sostanze chimiche si esauriscono, possono svilupparsi sentimenti di tristezza. È stato dimostrato da studi precedenti che i livelli di MAO-A raggiungono il picco cinque giorni dopo il parto, ovvero durante lo stesso periodo in cui il “baby blues” è più evidente. Nel kit dei ricercatori sono stati inclusi il triptofano e la tirosina, che compensano la perdita delle tre sostanze che regolano l'umore, ma anche l'estratto di mirtillo per gli effetti antiossidanti. Nessuna delle tre sostanze, hanno detto i sanitari, intacca minimamente il valore nutritivo del latte materno.

 

Il baby blues – Lo studio dei ricercatori canadesi, guidati dal dottor Jeffrey Meyer, ha indagato le cause del cosiddetto “baby blues” ovvero quel disturbo transitorio caratterizzato dall'insorgere di stati di malinconia e tristezza, che colpisce diverse neomamme nei giorni successivi al parto. Si tratta di un malessere comune che colpisce il 13 percento delle nuove madri, ma che se non curata può portare a una diagnosi di depressione post-partum. La scoperta del team di Meyer potrebbe, se confermata da successivi studi, rappresentare un punto di svolta nell'insorgere di questa patologia. "Crediamo che il nostro approccio possa rappresentare una nuova strada per la creazione di altri nuovi integratori alimentari per uso medicinale”, ha spiegato il ricercatore.

 

Gli effetti sulle neomamme – La ricerca è stata condotta a tre giorni dal parto su 41 nuove mamme: a 21 sono stati somministrati gli integratori della nuova dieta, mentre altre 20 hanno seguito un comune regime alimentare post parto. Su ogni madre sono stati eseguiti test per indurre il cattivo umore in modo da misurare la loro resilenza davanti alle cattive notizie. Le donne alle qualli non erano stati somministrati i supplementi avevano maturato un incremento di livelli depressivi, al contrario delle neomamme nutrite con il kit che invece non manifestavano alcun sintomo. "Crediamo che questo sia il primo studio a mostrare un effetto benefico così forte di un intervento volto a ridurre il baby blues" ha detto il dottor Meyer. "I Blues post-partum sono comuni e di solito si risolvono dieci giorni dopo il parto, ma quando il disturbo è intenso, il rischio di depressione post-partum aumenta di quattro volte", ha concluso il medico, precisando che i risultati ottenuti dovranno essere supportati da ulteriori ricerche per replicare gli effetti in un campione più ampio e valutare la capacità del kit di ridurre sia il “baby blues” che la depressione post-partum.

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