Progressi contro mortalità infantile, Italia e Spagna capofila
Salute e BenessereFra il 1961 e il 2010, ha calcolato una ricerca della Johns Hopkins University, i due Paesi mediterranei risultano quelli in cui le probabilità di un decesso prima dei 20 anni sono scese maggiormente. Sotto la media Ocse, invece, gli Usa
L'Italia e la Spagna sono i due Paesi che, fra il 1961 e il 2010, hanno visto crescere maggiormente i livelli di salute di bambini e adolescenti: è quanto emerge da un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Health Affairs. Fanalino di coda della classifica gli Stati Uniti, "nonostante una spesa pro capite maggiore nella cura dei bambini".
Lo studio
I ricercatori della Johns Hopkins University hanno analizzato i dati sulla mortalità infantile fino a 19 anni di 20 paesi Ocse, dotati di economie simili, in un periodo di riferimento che va dal 1961 al 2010. Nel corso di questi 40 anni, in Italia il numero di morti sotto l'anno di età è diminuito in media del 5,6% all'anno nel periodo considerato, un valore inferiore solo a quello spagnolo (-5,7% morti in meno all'anno). L'Italia è entrata nel ristretto numero di Paesi nei quali muoiono meno di tre bimbi ogni mille nati. Tra il primo e 19esimo anno di età il numero di giovani deceduti, sempre in Italia, è diminuito in media del 3,4% ogni anno, un dato inferiore solo a quello del Giappone (-3,5%).
Il caso statunitense
Osservato speciale dello studio sono gli Stati Uniti, nei quali il miglioramento nel numero dei morti nel primo anno di vita è sceso annualmente del 3,1% sotto l'anno e del 2% per il periodo d'età 1-19. Se gli Usa avessero sperimentato un miglioramento allineato alla media dei 20 Paesi, sottolineano gli autori, si sarebbero avuti 600mila morti in meno. La situazione comincia a deteriorarsi Oltreoceano a partire dagli anni Ottanta, quando la mortalità inizia a essere più elevata rispetto agli altri Paesi ad alto reddito; fra il 2001 e il 2010, poi, il rischio di morte negli Usa è stato superiore del 76% per gli infanti e del 56% per gli adolescenti (età 1-19). Nel dettaglio, le probabilità di morire a causa delle armi da fuoco sono 82 volte superiori alla media.
Il commento
"I risultati mostrano che, in termini di protezione della salute dei bambini, siamo molto indietro rispetto a dove potremmo essere", afferma Christopher Forrest, autore senior dello studio e pediatra del Children's Hospital di Philadelphia, alludendo al caso degli Usa. "Ci auguriamo che i responsabili delle politiche possano utilizzare queste conclusioni per prendere decisioni strategiche sulla salute pubblica per tutti i bambini degli Stati Uniti, al fine di garantire che non si vada più lenti rispetto alle nazioni simili alla nostra".