L'intervista di Sky TG24 al candidato della sinistra alla presidenza della Regione, che attacca assistenzialismo e “politica del consenso”. Siciliani al voto domenica 5 novembre - LO SPECIALE
“Partire dalla verità”. Questo il motto di Claudio Fava, uno dei cinque candidati che alle elezioni regionali siciliane di domenica 5 novembre si contenderanno la successione alla carica di Rosario Crocetta, che non si ripresenterà.
L'intervista a Sky TG24
“In questa campagna elettorale di verità ce n'è poca”, esordisce Fava ai microfoni di Sky TG24, che dedica uno SPECIALE al voto in Sicilia. Il vice presidente della Commissione Antimafia è il candidato della sinistra unita alla carica di governatore della Regione. La verità, per Fava, è fatta di “nomi e cognomi, che gli altri candidati non fanno”. Nell'intervista. il politico e giornalista che viene da Sel punta il dito contro “la politica legata alla ricerca del consenso” e a quello che definisce “miserabile assistenzialismo” che è stato perpetrato da quella stessa politica negli ultimi anni in Sicilia.
Errori da non ripetere
Per Fava lo sbaglio da non ripetere è quello di “tacere sui veri impresentabili e sui comitati d'affare mafiosi, che stanno condizionando anche questa campagna elettorale”. O ancora “parlare di rivoluzione come ha fatto Rosario Crocetta e poi cambiare 52 assessori in cinque anni”. Bisogna arrivare a “depurare” la politica, sostiene, puntando il dito anche contro il Movimento 5 Stelle reo, a suo parere, di voler “buttare tutto in protesta” senza individuare i veri problemi. Le elezioni siciliane sono considerate un delicato banco di prova per tutti i partiti in quanto saranno l'ultimo voto in Italia prima delle politiche della primavera 2018.