M5S, il Tribunale di Genova accoglie il ricorso di Marika Cassimatis

Politica
Marika Cassimatis in una foto d'archivio (Ansa)

Il giudice ha sospeso l’esclusione della lista della candidata sindaco, a cui Beppe Grillo aveva tolto il simbolo per aver “danneggiato l’immagine del Movimento”. Secondo la sentenza, il leader "non ha potere di veto su voto online”. I pentastellati rischiano di rimanere esclusi dalla corsa alle elezioni amministrative nel capoluogo ligure: "Non sarà la nostra candidata"

Il tribunale civile di Genova ha sospeso l'esclusione della lista di Marika Cassimatis, la candidata sindaco del Movimento 5 stelle nel capoluogo ligure, vincitrice delle Comunarie online per la corsa alla poltrona di primo cittadino, a cui Beppe Grillo ha poi tolto il simbolo del Movimento. La professoressa ha commentato con un post su Facebook in cui ha espresso la sua soddisfazione.

Secco il commento del blog di Grillo: "Marika Cassimatis è stata sospesa e la votazione del 14 marzo è stata annullata, pertanto la stessa non è né sarà candidata con il MoVimento 5 Stelle a Genova alle

elezioni dell'11 giugno". "Non possiamo non rilevare come in nessun passo della predetta sentenza si sostenga che la Cassimatis è la candidata sindaco del MoVimento 5 Stelle, come lei ha affermato". 

 

 

A rischio presenza M5S - La decisione del giudice Roberto Braccialini annulla sia l'esclusione della professoressa, sia la possibilità che a rappresentare il M5S sia Luca Pirondini, vincitore delle Comunarie bis indette da Grillo dopo l'annullamento del primo voto online vinte da Cassimatis. A questo punto il rischio è che il Movimento non abbia candidati alle elezioni a Genova.

 

Cassimatis: “Candidato sono io” - "Abbiamo vinto su una questione di diritto, ora c'è grande entusiasmo. Sono il candidato sindaco". Questa la prima reazione di Marika Cassimatis dopo la decisione del giudice. “Il tribunale ha parlato e ha detto che il 'fidatevi di me' che Grillo ha usato per dire che non ero candidabile non ha valore giuridico. Chiedevamo che venisse riammessa la nostra lista e così è stato. Ora la parola passa allo staff e a Grillo. Sono loro che devono decidere cosa fare, possono anche dire 'ci siamo sbagliati’”. 

 

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Le motivazioni del giudice - Nell’ordinanza del giudice si legge che anche se Beppe Grillo è il "capo politico" del Movimento 5 Stelle, non ha il potere di veto sulle decisioni delle assemblee telematiche. Queste decisioni, anzi, sono vincolanti per lui e per gli eletti. "Nonostante non sia particolarmente agevole ricostruire le regole organizzative del Movimento e l'istanza dirigista riconosciuta a Grillo, quest'ultimo non ha un potere di intervento nel procedimento di selezione delle candidature", scrive il giudice. "Le assemblee telematiche producono deliberazioni vincolanti per il capo politico e per gli eletti, Grillo ha un ruolo di indirizzo e impulso particolarmente penetrante che però, in materia di candidature locali, non si identifica nel diritto di ultima parola".

Il giudice si è anche soffermato sulle seconde votazioni, quelle che hanno "incoronato" Luca Pirondini a candidato sindaco. "Alle votazioni su tematiche locali possono partecipare solo gli iscritti residenti in quell'ambito territoriale. Le votazioni nazionali possono solo confermare o meno votazioni già prese. E quelle indette il 17 marzo erano una cosa diversa da quelle annullate", le Comunarie del 14 marzo, vinte da Cassimatis.

 

La vicenda Cassimatis - Dopo aver vinto le Comunarie online il 17 marzo, la Cassimatis e la sua lista erano stati bocciati da Grillo per alcuni like a commenti di fuoriusciti dal Movimento come il sindaco di Parma Pizzarotti e il consigliere comunale di Genova Putti. Commenti fatti "quando erano ancora nel Movimento”, si è sempre difesa la professoressa. Cassimatis nei giorni scorsi è stata sospesa dal Movimento.

 

Il ricorso al Tar e le querele per Grillo e Di Battista - Dopo che la vittoria di Cassimatis è stata annullata da Grillo, è stata aperta una nuova consultazione online, questa volta estesa a tutta Italia, per chiedere agli attivisti se erano d’accordo a presentare a Genova, come candidato, il secondo classificato Luca Pirondini. Gli elettori si sono espressi in maniera favorevole.

 

Cassimatis non ha approvato la decisione e ha annunciato ricorso al Tar e presentato querela per diffamazione contro Grillo e Di Battista. I due sono stati iscritti nel registro degli indagati

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