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Facebook, presidente Antitrust a Sky TG24: "Aperto procedimento"

Mondo

Dopo lo scandalo che ha coinvolto il social network e Cambridge Analytica, Giovanni Pitruzzella ha annunciato un’istruttoria per "informazioni ingannevoli su raccolta e uso dati"

Nuovo capitolo nel filone che coinvolge l’Italia nello scandalo Facebook-Cambridge Analytica: il presidente dell’Autorità antitrust, Giovanni Pitruzzella, ha annunciato a Sky TG24 l'apertura di un'istruttoria nei confronti del social network "per informazioni ingannevoli su raccolta e uso dati".

"Pratiche commerciali scorrette"

Secondo quanto spiegato da Pitruzzella a Sky TG24, "l'Antitrust ha aperto un procedimento per pratiche commerciali scorrette, che riguarda il messaggio ingannevole che viene dato al consumatore". In particolare, spiega il presidente, "quando ci iscriviamo a Facebook sulla home page troviamo un messaggio che dice che il servizio è gratuito e lo sarà sempre. Ma il consumatore non è messo in grado di sapere che al contrario cede dei dati, per i quali ci sarà un uso commerciale, come dimostrano anche le recenti vicende. Si tratta - ha proseguito - di problematiche nuove che involgono vari profili: c'è un profilo di tutela della privacy, per cui il regolatore di settore, l'Autorità per la privacy, nazionale e europea, sta intervenendo; c'è un profilo di nuove regole, occorrono regole adeguate ai tempi a cui sta pensando l'Autorità per le Comunicazioni, c'è poi un profilo di tutela del consumatore, noi siamo stati chiamati a intervenire dalle associazioni di tutela del consumatore, e riteniamo che i messaggi devono essere chiari, precisi, non ingannevoli, su cosa le piattaforme come Facebook fanno della nostra identità digitale".

Facebook conferma: in Europa 2.7 milioni profili coinvolti

Intanto proprio ieri, 5 aprile, è arrivata a Bruxelles la risposta da parte dei vertici Facebook i quali hanno confermato che i profili di cittadini dell’Unione Europea coinvolti nello scandalo Cambridge Analytica sono 2.7 milioni. Era stata la commissaria Ue alla giustizia, Vera Jourova, a mandare lo scorso 26 marzo una lettera dando due settimane di tempo al colosso americano per chiarire la sua posizione.

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