Incontro con Kim, Casa Bianca frena. Trump: accordo buono per il mondo

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(Getty Images)
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Il presidente Usa ha commentato su Twitter l’invito di Kim Jong-un a un vertice sulla denuclearizzazione. Il tweet dopo le parole della portavoce Sarah Sanders: “Nessun colloquio senza passi concreti”. Intanto il tycoon annuncia le esenzioni dai dazi per l’Australia

"L'accordo con la Corea del Nord richiede moltissimo e sarà, se completato, un accordo molto buono per il mondo. Tempo e luogo devono ancora essere decisi". A dirlo, su Twitter, è il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che torna così a parlare dell’invito lanciato dal leader di Pyongyang, Kim Jong-un, per un faccia a faccia dedicato al tema della denuclearizzazione. Ma il tycoon torna anche sulla questione dazi, annunciando la possibile esenzione per l’Australia.

La Casa Bianca: “Nessun incontro senza passi concreti”

Il tweet di Trump arriva dopo una presa di posizione cauta sull’argomento dalla portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders: "Non vi saranno colloqui fino a quando la Corea del Nord non farà seguire azioni alle parole. Abbiamo bisogno di azioni concrete e verificabili", ha detto, sottolineando che gli Stati Uniti "faranno zero concessioni prima dei colloqui" e che il tycoon "non terrà l'incontro prima di vedere passi concreti". Ancora incerta la data e il luogo: il colloquio dovrebbe avvenire entro maggio e a proporsi come Paese ospitante è la Svizzera, che ha ribadito la sua disponibilità a partecipare agli sforzi di pace.

L’esenzione dai dazi per l’Australia

Sempre su Twitter, Trump è tornato anche sulla questione dei dazi sull’import di acciaio e alluminio, preannunciando l’esenzione per l'Australia: "Ho appena parlato con il premier australiano Turnbull Malcolm. Si impegna ad avere relazioni militari e commerciali molto eque e reciproche - ha scritto il tycoon - Stiamo lavorando molto velocemente su un accordo per la sicurezza, in modo da non dover imporre tariffe su acciaio e alluminio al nostro alleato, la grande nazione dell'Australia!".

La questione dei contributi Nato

Finora Trump ha esentato solo Canada e Messico, subordinando l'eccezione all'esito positivo della rinegoziazione del Nafta. Il segretario al Tesoro Steve Mnuchin, in un’intervista alla Cnbc, ha lasciato intendere che agli alleati che vogliono evitare i dazi potrebbe essere chiesto di rafforzare i loro contributi alla Nato: "Se siamo nella Nato, lui (Trump, ndr) vuole essere sicuro che la Nato ottenga più soldi in modo che possa proteggerci tutti e realizzare i suoi obiettivi”.

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