Drammatica la situazione nell’enclave alle porte di Damasco, assediata da truppe lealiste e controllata da gruppi anti-regime. L’esercito governativo continua gli attacchi: almeno 260 vittime, tra cui 60 minori. Onu: "Questo incubo deve terminare ora"
Circa 400mila persone nell’area assediata
La Ghouta orientale è un’area a est di Damasco assediata dalle truppe lealiste e controllata da gruppi anti-regime. Nell’enclave vivono in condizioni disperate circa 400mila persone. La zona, sotto assedio dal 2013, è alle prese con una grave crisi umanitaria. I raid hanno colpito diverse località, ma i bombardamenti più intensi si registrano nella parte sud, in particolare a Kfar Batna. Oltre alle bombe tradizionali, secondo l’Osservatorio, sarebbero state scaricate sulle comunità di Arbine e Ain Tourma anche le bombe-barile: i barili carichi di esplosivo che uccidono indiscriminatamente, il cui uso è stato vietato dalle Nazioni Unite e dalle ong internazionali. Nella notte, l'artiglieria del regime ha sparato più di 100 proiettili.
Onu: situazione “va oltre ogni immaginazione”
La situazione nella regione della Ghouta orientale “va oltre ogni immaginazione”, ha detto Panos Moumtzis, coordinatore per la Siria dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari. Poi ha definito “inaccettabili” i bombardamenti. E ha aggiunto: “Questa sofferenza indicibile è intollerabile e i residenti non hanno alcuna idea se vivranno o moriranno. Questo incubo a Ghouta Est deve terminare e terminare ora”.