Attentato a New York, Akayed Ullah incriminato per terrorismo

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Il 27enne accusato anche di possesso illegale di un'arma. Il presidente Trump dopo l'attacco dell'11 dicembre a Manhattan: "Terroristi meritano pene più severe, inclusa quella di morte". Intanto il Bangladesh, Paese d'origine del presunto attentatore, condanna il gesto

È stato incriminato per terrorismo Akayed Ullah, il presunto attentatore di New York che l'11 dicembre ha tentato di farsi esplodere azionando un ordigno e ferendo quattro persone, oltre che se stesso. Lo ha annunciato la polizia di New York. Il 27enne originario del Bangladesh è accusato anche di possesso illegale di un'arma. Sono ancora attese le accuse federali. Gli investigatori stanno interrogando in Bangladesh la moglie di Akayed Ullah, che nel Paese d'origine ha anche un figlio di sei mesi. Intanto dal presidente americano Donald Trump è arrivata la richiesta di leggi sull'immigrazione più dure e restrittive.

Trump: "Riformare le leggi sull'immigrazione"

Dal presidente americano Donald Trump, intanto, è arrivata la richiesta, a poche ore dall'esplosione dell'ordigno a Manhattan, di riformare le leggi sull'immigrazione "per proteggere il popolo americano". Prima di tutto, ha spiegato Trump in una nota, "l'America deve correggere il suo lassista sistema sull'immigrazione, che consente a troppe persone pericolose e inadeguatamente valutate di entrare nel nostro Paese". In particolare, Trump ha chiesto di mettere fine alla "catena migratoria" che consente a un migrante di sbarcare negli Stati Uniti sfruttando ampi legami di parentela.

L'attentatore guardava siti web di propaganda dell'Isis  

La polizia di New York, dopo aver reso noto che Akayed Ullah, il presunto attentatore, è stato incriminato per terrorismo e per possesso illegale di un'arma, hanno aggiunto che l’attentatore non era nel “radar” della polizia o dell'Fbi prima che decidesse di entrare in azione alla stazione dei bus di Port Authority. Lo ha detto alla Cbs John Miller, vice commissario per il controterrorismo e l'intelligence a New York. Gli investigatori hanno annunciato anche che Akayed Ullah guardava su internet siti di propaganda dell'Isis.

Interrogata la moglie di Ullah in Bangladesh

Gli investigatori stanno interrogando a Dacca, in Bangladesh, la moglie di Akayed Ullah. Lo rendono noto gli investigatori, che hanno saputo da un cugino del giovane che Ullah ha una moglie e un figlio di sei mesi in Bangladesh. Il cugino, Emdad Ullah, ha riferito che Akayed e la sua famiglia vivevano originariamente nella regione di Chittagong, nel Bangladesh meridionale, e che alcuni anni fa si erano trasferiti a Dacca. Akayed, che non risulta avere precedenti nel suo Paese, era sbarcato negli Usa nel 2011 insieme alla madre, alla sorella e a due fratelli, prendendo casa a Brooklyn e ottenendo la green card.

Trump: agire per rafforzare sicurezza domestica

Il presidente, dopo aver ricordato il suo bando verso alcuni Paesi reintegrato dalla Corte suprema, ha chiesto ai parlamentari di agire anche sulle altre proposte della sua amministrazione per rafforzare la sicurezza domestica, inclusi l'aumento del numero degli agenti per l'immigrazione e il potenziamento dei loro poteri di arresto e detenzione. Per Trump, inoltre, occorre anche mettere fine alle frodi e agli abusi nel sistema che si occupa dell'immigrazione.

Invocata la pena di morte per i terroristi

Trump è poi tornato a parlare delle pene da applicare contro chi compie azioni terroristiche negli Usa: "Coloro che vengono condannati per essere stati coinvolti in atti di terrorismo meritano le pene più severe previste dalla legge, inclusa la pena di morte nei casi appropriati". "L'America deve sempre rimanere salda contro il terrorismo e l'estremismo, garantendo che le nostre grandi istituzioni possano affrontare tutti i malvagi atti di terrore", ha precisato il presidente.

Il Bangladesh condanna l'esplosione

Intanto, sull’esplosione alla stazione bus di Port Authority, è arrivata anche la reazione dal Bangladesh, Paese d’origine dell’uomo fermato dopo la detonazione. Il governo ha condannato l'attentato: ’’Il Bangladesh è impegnato nella sua conclamata politica di 'tolleranza zero' contro il terrorismo, e condanna il terrorismo stesso e l'estremismo violento in ogni forma o manifestazione ovunque nel mondo, compreso l'incidente di lunedì mattina a New York'', ha comunicato il governo in una nota. La polizia del Bangladesh, però, ha detto di non essere in grado di esprimere un commento sul sospettato Akayed Ullah.

L'esplosione nel cuore di New York

Intorno alle 7.40 del mattino dell’11 dicembre, nel tunnel che porta alla stazione dei bus di Port Authority (a due passi da Times Square), il 27enne ha fatto esplodere "intenzionalmente" un ordigno artigianale - un tubo-bomba- che portava addosso. Dopo la detonazione a Manhattan si erano registrate scene di caos: la stazione dei bus aveva chiuso, alcune linee della metropolitana erano state evacuate e la zona colpita dall’attacco era stata isolata. Il sospettato era rimasto ferito nella detonazione e con lui altre quattro persone, in modo lieve. Il giovane era stato poi fermato e portato in ospedale. Interrogato dalle autorità, avrebbe dichiarato di aver costruito l’ordigno nella sede dell’azienda elettrica dove lavora e avrebbe anche spiegato di aver “agito per vendetta”. Sempre secondo le forze dell’ordine, il 27enne avrebbe giurato fedeltà all’Isis. 

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