Proseguono le operazioni per ritrovare l'Ara San Juan, con cui si sono persi i contatti da mercoledì scorso. Le condizioni avverse sull'Oceano Atlantico però ostacolano la missione. Intanto l'aeronautica Usa ha fornito attrezzatura ad alta tecnologia per le immersioni
Il sostegno dell'aeronautica Usa
Un'altra nave oceanografica, la Puerto Deseado della marina argentina, sta esplorando l'oceano lungo una rotta inversa, da Mar del Plata, destinazione finale del sommergibile, al punto tracciato a 342 chilometri dal Golfo San Jorge. Un percorso che, in condizioni normali, il San Juan avrebbe coperto in 8 giorni. La principale novità, riferisce il sito de La Nacion, è l'impiego, a partire da domenica, di attrezzature ad alta tecnologia per le immersioni, giunte a bordo di due aerei dell’aeronautica degli Stati Uniti.
Condizioni meteo avverse
Le operazioni in corso nell'Atlantico del sud per trovare il sommergibile San Juan sono rese difficili anche dalle "avverse condizioni meteo" nella zona. Lo ha spiegato il portavoce della Marina di Buenos Aires, Enrique Balbi, ricordando inoltre che le difficoltà dell’operazione di ricerca dipendono proprio dal fatto che si tratta di un sottomarino: "l'altezza delle onde, e il fatto che un sommergibile ha un profilo sottile e affiora poco nell'acqua, complicano l'individuazione sia visiva sia via radio del San Juan, che tra l'altro è dipinto di nero". È pronta, inoltre, una campana subacquea per il salvataggio dell'equipaggio che "può raggiungere una profondità di 200 metri".