Catalogna, Puigdemont in libertà vigilata. Non può lasciare il Belgio

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L'ex presidente catalano, Carles Puigdemont (Ansa)

Rilasciato dopo essere stato interrogato a Bruxelles, l'ex presidente catalano dovrà comunicare il proprio domicilio e restare a disposizione del giudice. Le stesse misure cautelari valgono anche per 4 dei suoi ex ministri, presentatisi spontaneamente in commissariato

E' stata concessa la libertà condizionata all'ex presidente catalano Carles Puigdemont e ai suoi 4 assessori (Maria Serret, Antoni Comin, Lluis Puig e Clara Ponsati) in fuga dalla giustizia spagnola. Questo quanto deciso dal magistrato belga che ha anche disposto l'obbligo di dimora a Bruxelles. A Puigdemont e ai suoi assessori sono stati dunque ritirati i passaporti ed è stato chiesto loro di informare la polizia dove si troveranno nei prossimi giorni in Belgio per la prosecuzione dell'esame della richiesta iberica di arrestarli e trasferirli a Madrid.

Libertà condizionata

Questa era l'opzione migliore per i Puigdemont e i suoi 4 ex assessori. Il giudice, che aveva fino ad oggi alle 9 per decidere, poteva respingere la richiesta spagnola di mandato di cattura europeo; poteva accettarla e mettere sotto custodia i 5 o rilasciarli, come è accaduto, in libertà condizionata, in attesa di prendere in esame nel merito il mandato di cattura spiccato da Madrid. I cinque catalani si sono presentati ieri spontaneamente alla polizia

Cosa succederà adesso

Entro 15 giorni Puigdemont e i quattro ex ministri - Antoni Comin,  Clara Ponsatí, Lluis Puig e Meritxel Serret - dovranno comparire  davanti alla Camera di Consiglio di Bruxelles che deciderà se  accogliere la richiesta spagnola di estradizione. L'intera procedura,  appelli compresi, potrà durare 60 giorni, con la possibile estensione  di altri 30. Ciò significa che i cinque potrebbero trovarsi ancora in  libertà condizionata durante elezioni catalane del 21 dicembre. I  media non hanno citato restrizioni alla libertà di parola o di  incontrare la stampa. Su richiesta dei catalani la procedura è stata  avviata in fiammingo, la lingua del loro avvocato, Paul Bekaert.

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