Usa, spari in chiesa del Texas: 26 morti. Ucciso il killer

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Sutherland Springs (Getty Images)

Incertezza sul numero dei feriti. I colpi di arma da fuoco sono stati esplosi alla First Baptist Church di Sutherland Springs, a Est di San Antonio. Tra le vittime, la figlia 14enne del pastore. Trump: seguo situazione dal Giappone

Ventisei morti e diversi feriti da colpi di arma da fuoco esplosi in una chiesa in Texas, la First Baptist Church di Sutherland Springs, a circa 35 chilometri a Est di San Antonio. L'aggressore è morto, come hanno confermato le autorità locali. Tra le vittime, la figlia 14enne del pastore. Lo riferisce alla Cnn la madre della ragazza rimasta uccisa, Sherry Pomeroy moglie del pastore Frank Pomeroy, confermando che né lei né il marito si trovavano in chiesa oggi durante la messa.

Testimoni: esplosi una ventina di colpi

Sul luogo sono arrivati diversi veicoli delle forze dell'ordine e ambulanze. Anche l’Fbi si troverebbe nell'area della sparatoria. Secondo alcuni testimoni sarebbero stati esplosi una ventina di colpi a breve distanza tra loro, proprio mentre era in corso la messa. Dopo la sparatoria, secondo quanto riferiscono le autorità, ci sarebbe stato un inseguimento del killer, nel quartiere di Guadalupe County e poi l'uomo sarebbe stato "neutralizzato".
Intanto, il governatore del Texas, Greg Abbott, ha espresso la sua vicinanza su Twitter a chi è rimasto coinvolto nella sparatoria.

Trump su Twitter: monitoro situazione dal Giappone

Il presidente Donald Trump, impegnato in un viaggio in Asia, ha commentato quando sta succedendo in Texas da Twitter: “Dio sia con la gente di Sutherland Springs, Texas. L'Fbi e le forze di sicurezza sono sul posto. Io monitoro la situazione dal Giappone".

In questo video, rilanciato da Storyful, le immagini riprese da un utente di Facebook che con alla guida della sua auto è passato vicino al luogo della sparatoria

Gli ultimi attacchi negli Usa

La sparatoria arriva a pochi giorni dall’attentato di New York del 31 ottobre in cui sono morte otto persone, investite da un furgoncino. Un mese prima, invece, un’altra strage, quella di Las Vegas, con 58 vittime uccise da Stephen Paddock che, dalla finestra di una suite al 32esimo piano del Mandalay Bay Hotel dove si era barricato con un arsenale di armi automatiche e munizioni, aveva sparato sulla la folla di un festival di musica country.

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