Camion-bomba a Mogadiscio, almeno 30 morti in due esplosioni

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Il camion bomba è esploso a pochi metri di distanza dal Safari Hotel (Ansa)

Nel centro della capitale della Somalia distrutto un hotel, persone sotto le macerie. L'attacco arriva il giorno dopo le dimissioni a sorpresa del ministro della Difesa e del capo delle forze armate

Ancora sangue in Somalia. Due esplosioni causate nel centro città di Mogadiscio hanno causato almeno 30 morti e decine di feriti, ma il bilancio sembra destinato ad aggravarsi.

Colpiti civili e venditori ambulanti

Alle 15,40 ora locale (le 14,40 in Italia) un camion bomba è esploso nel centro della capitale, in una delle strade più trafficate e affollate della città. La maggior parte delle persone colpite sono civili, soprattutto venditori ambulanti. Il veicolo sarebbe riuscito a eludere un inseguimento della polizia. Secondo quanto dichiarato dal colonnello Ahmed Hassan, infatti, il veicolo sarebbe stato individuato e seguito in quanto “sospetto” e non ci sarebbero dubbi sul fatto che si tratti di un atto di terrorismo.

Safari Hotel distrutto

L'esplosione, dalla quale si è alzata una densa nube di fumo nero visibile da diverse parti di Mogadiscio, ha gravemente danneggiato una serie di edifici tra i quali il Safari Hotel, che si trova vicino al ministero degli Esteri e a pochi metri dal punto in cui il camion è saltato in aria. L'albergo è stato in parte distrutto. Diverse decine di persone sarebbero intrappolate sotto le macerie, secondo quanto riportano le forze dell'ordine e diverse testimonianze.

La seconda esplosione

A distanza di qualche decina di minuti c'è stata anche una seconda esplosione, con un'autobomba saltata in aria nel quartiere di Wadajir, in un'altra zona della città. Il comandante della polizia di Mogadiscio, Mahad Abdi Gooye, ha spiegato che questo secondo attacco prendeva di mira la vecchia sede della compagnia aerea nazionale, Somalia Airlines. Inizialmente si era parlato di almeno 20 morti ma il bilancio è rapidamente salito a 30, con diverse decine di feriti e pare destinato ad aggravarsi ancora. Gli ospedali di Mogadiscio sono infatti pieni di persone colpite dall'esplosione.

La pista di Al-Shabab

Non ci sarebbe stata ancora nessuna rivendicazione ma si tratta in ogni caso dell'attentato con il maggior numero di morti in Somalia dopo le elezioni dello scorso febbraio. La pista principale è quella di Al-Shabab, gruppo terroristico islamista legato ad al Qaeda che ha compiuto diverse azioni kamikaze nel paese negli scorsi mesi.

Crisi politica nel paese

L'attentato arriva in un momento di grave difficoltà politica per la Somalia. Proprio ieri si sono infatti dimessi il ministro della Difesa, Abdirashid Abdullahi Mohamed, e il capo delle forze armate, il generale Mohamed Ahmed Jimale. Una mossa a sorpresa e arrivata proprio durante la giornata nazionale della bandiera, una commemorazione molto sentita per celebrare la riunificazione del paese dopo la colonizzazione.

Le “dimissioni-giallo”

Sia l'ex ministro della Difesa che il capo delle forze armate non hanno ufficialmente spiegato la propria decisione, lasciando la porta aperta a speculazioni e interpretazioni. Si è infatti parlato di “dimissioni misteriose” e di “giallo”. Molti analisti hanno però sottolineato come il doppio addio arrivi proprio nel bel mezzo di una pesante offensiva terroristica di Al Shabab, con pesanti sconfitte per l'esercito somalo.  

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