Trump chiede una stretta alle frontiere per l'accordo sui Dreamers

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Il presidente Usa ha inviato al Congresso il piano con le linee generali per la riforma migratoria. La richiesta principale: impedire l’ingresso nel Paese di migliaia di minori in fuga dall’America Centrale. Previsti anche limiti sui visti

L’amministrazione del presidente americano Donald Trump continua a lavorare sulla riforma dell’immigrazione. Una serie di punti sono stati inviati al Congresso e, in particolare, l’attenzione si è concentrata sulla base per negoziare un accordo che vada a rimpiazzare il programma per i “Dreamers”, cioè quello che riguarda i giovani arrivati negli Stati Uniti da bambini con genitori illegali. Secondo alcune anticipazioni diffuse da New York Times, su questo fronte la Casa Bianca chiederà di rafforzare le frontiere per impedire l'ingresso nel Paese di migliaia di minori in fuga dall'America Centrale, come prerequisito per un eventuale accordo con i democratici.

L'intervento contro i "Dreamers"

Il programma per la tutela dei "Dreamers", voluto da Barack Obama, prende il nome di Daca (Deferred Action for Childhood Arrivals program) e consente ai minorenni stranieri entrati illegalmente negli Stati Uniti (circa 800mila) di rimanere in territorio americano. Ma il presidente, nelle scorse settimane, l’aveva revocato scatenando le polemiche. Ora, dopo una parziale marcia indietro, stando a fonti dell'amministrazione, Trump chiederà un intervento su quelle che definisce "scappatoie" che incoraggiano genitori di Guatemala, El Salvador e Honduras, a mandare i propri figli illegalmente negli Stati Uniti dove molti, sempre secondo il presidente, si 'mimetizzano' alle comunità locali e restano nel Paese come immigrati illegali, senza documenti. La richiesta è compresa in una lista di priorità che hanno come obiettivo una stretta generale sull'immigrazione.

 

Cambi nel rilascio della "carta verde" e più guardie di frontiera

Fra le richieste, inoltre, ci sarebbero anche quella di includere dei cambiamenti per il sistema di rilascio della 'carta verde', cioè quella per la residenza sul suolo statunitense, attraverso sistemi di merito, e l'assunzione di altre 10mila guardie di frontiera, oltre che la costruzione del muro al confine con il Messico. Ma le priorità fissate da Trump fanno intravedere molte tensioni, almeno con i democratici. Secondo la bozza circolata, il governo di Trump sarebbe disposto a lavorare con il Congresso per arrivare a tre obiettivi: garantire ingressi in Usa "sicuri e legali", difendere "la sicurezza" del Paese e "proteggere lavoratori e contribuenti statunitensi".

Trump pronto a firmare ordine esecutivo su sanità

Ma l’immigrazione non è l’unico fronte su cui è impegnata l’amministrazione Trump. La Casa Bianca sta mettendo a punto anche un ordine esecutivo che consentirebbe di aggirare i limiti imposti dalla riforma della sanità Obamacare (del 2010), come permettere a gruppi di individui di usufruire di piani offerti ad associazioni e di acquistare copertura sanitaria fuori dal proprio Stato. La firma è attesa per il prossimo giovedì (12 settembre), stando a fonti dell'amministrazione. Questa misura era già stata anticipata dal presidente, come risposta all’impasse del Congresso sulla questione. A fine settembre, infatti, era stato annullato dal Senato l’ennesimo tentativo di approvare una proposta di legge per la revoca e la sostituzione dell’Obamacare, con la cancellazione della votazione di un nuovo testo.

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