Catalogna, domenica si voterà "pacificamente" dalle 8 alle 20

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Immagine d'archivio (Getty Images)

Il governo catalano conferma che il referendum si terrà. Intanto, altri 2 milioni di schede elettorali sono state sequestrate e Rajoy ha annunciato "ordini governativi" per impedire il voto. Minacciate multe fino a 600mila euro per chi formerà i seggi

Domenica si voterà "pacificamente" dalle 8 del mattino alle 20 nonostante il veto di Madrid. A dirlo il portavoce del governo catalano Jordi Turull nella conferenza stampa di presentazione del referendum sull’indipendenza della Catalogna. "Né il governo né i cittadini della Catalogna stanno facendo nulla di male", ha affermato il vicepresidente Oriol Junqueras, denunciando "lo stato di eccezione" instaurato da Madrid. Nelle operazioni di voto saranno impegnate 7.235 persone e 50mila volontari, i catalani chiamati al voto sono 5 milioni e 300 mila. Saranno aperti 2.315 collegi elettorali in 6.249 seggi. 

Chiuso spazio aereo su Barcellona a voli privati

A 48 ore dal voto, la tensione è alle stelle. Il governo spagnolo ha deciso la chiusura dello spazio aereo sopra Barcellona ai voli di aerei privati elicotteri da oggi a lunedì. La misura non riguarda i voli commerciali dell'aeroporto di Barcellona El Prat e di emergenza, e secondo media catalani punta fra l'altro ad evitare immagini aeree delle grandi manifestazioni che probabilmente si terranno contro il blocco dei seggi.

Tensione a 48 ore dal voto

I Mossos d’Esquadra, la polizia catalana, hanno denunciato in mattinata di aver trovato i resti di una divisa incendiata nel cortile interno della propria caserma di Igualada, nei pressi di Barcellona. Poche ore prima, su Twitter, l'associazione unificata delle guardie civili (Augc) aveva annunciato che era stato trovato in una caserma della Guardia Civil, la gendarmeria spagnola, un dispositivo incendiario, senza specificare se ci fossero stati danni. "Hanno lanciato un oggetto incendiario contro la facciata della caserma della Guardia Civil a Igualada", si legge sul social network. 

Le misure del governo centrale

Intanto, proseguono le azioni del governo centrale per cercare di impedire lo svolgimento del referendum. Ieri, 28 settembre, la Guardia Civil ha sequestrato 2 milioni e mezzo di schede elettorali, 4 milioni di buste e 100 urne, materiale che sarebbe servito a votare domenica. L'Agenzia di Protezione dei Dati del governo spagnolo ha minacciato di imporre multe fino a 600mila euro alle persone che formeranno i seggi elettorali al referendum catalano di domenica, dichiarato "illegale" dalla Spagna. Le multe potrebbero essere imposte per "l'uso fraudolento", secondo l'agenzia spagnola, dei dati dei 5,3 milioni di elettori catalani. Il governo di Madrid ha inviato oltre 10mila agenti di polizia in Catalogna per impedire il referendum

Rajoy: "Ipotesi di emettere ordini governativi"

Il premier spagnolo Mariano Rajoy, che ha rinunciato a partecipare al summit europeo di Tallin per restare a Madrid, studia il piano per assicurarsi che la consultazione non avvenga. Secondo quanto riportato dal quotidiano El Pais, il premier non potrà attivare l'articolo 155 della Costituzione spagnola, che sancisce il diritto di Madrid di "prendere le misure necessarie per obbligare le comunità autonome all'adempimento forzato degli obblighi imposti dalla Costituzione o per proteggere gli interessi generali della Spagna", perché occorrono almeno cinque giorni per attivare le procedure necessarie. Ma Rajoy valuta l'ipotesi di emettere ordini governativi per assicurarsi che le istruzioni siano effettivamente messe in pratica da Josep Lluis Trapero, il maggiore dei Mossos, e dalle altre forze di polizia responsabili. 

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