Terremoto Messico, vittime salgono a 64: tre giorni di lutto nazionale

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Il presidente Enrique Pena Nieto

Il presidente Enrique Pena Nieto ha invitato i cittadini a stare all’erta per un’eventuale ulteriore scossa da quella di intensità 8.2 che ieri ha colpito il Paese. FOTO - VIDEO

È salito a 64 il numero delle vittime del terremoto che alle 6.49 di ieri mattina (ora italiana) ha colpito il Messico (FOTO). A dare la notizia è stato il presidente Enrique Pena Nieto che ha anche proclamato tre giorni di lutto nazionale.

“State all’erta”

Del totale delle persone decedute, ha detto il numero uno del Paese, 45 hanno perso la vita a Oaxaca, delle quali 36 nella città di Juchitan, 15 nel Chiapas e 4 a Tabasco. Pena Nieto ha anche invitato la popolazione a "stare all'erta" perché “è prevedibile” che entro le 24 ore dal terremoto di ieri "si presenti una replica con un'intensità solo un grado minore" della precedente, che è stata di 8.2 Richter. Finora si sono susseguite "circa 300 repliche, la maggiore delle quali d'intensità 6.1", ha precisato durante una visita nel centro di Juchitan, la cittadina più colpita dal sisma dove molte persone sono rimaste intrappolate nella sede del comune, parzialmente crollata dopo la scossa.

Terremoto tra i più forti di sempre

Quello che ha colpito il Messico è stato uno dei terremoti più violenti mai registrati nella storia e il più forte che ha colpito il paese centroamericano negli ultimi 100 anni. Cionostante il bilancio delle vittime sembra al momento più contenuto rispetto ad eventi simili accaduti nel passato, come per esempio il sisma di 8.1 gradi che colpì proprio il Messico nel 1985 uccidendo oltre 15mila persone. La spiegazione per tra i due dati è nella lontananza dell'epicentro dalle zone più abitate e nella profondità del movimento tellurico.

Epicentro profondo ha limitato il numero delle vittime

Pijijiapan, la località dello stato del Chiapas più vicino al sito di origine della scossa, si trova infatti in un'area rurale, con una bassa densità di popolazione, distante quasi mille chilometri dalla capitale, Città del Messico, una megalopoli vulnerabile su tanti fronti con 20 milioni di abitanti. Un altro fattore che ha impedito probabilmente un bilancio più pesante è la profondità: il movimento tellurico è avvenuto a 58 chilometri. Più in superficie è infatti la scossa, più potenza distruttiva ha il sisma. Il terremoto del 1985 fece 15 mila morti: l'epicentro si trovava nello stato di Guerrero, a 400 km dalla capitale e a 18 km di profondità. A impressionare sulle dimensioni del sisma della notte è comunque un dato reso noto dal presidente, Enrique Pena Nieto: ad avvertire il potente terremoto sono stati circa 50 milioni di abitanti, su una popolazione totale del paese di 127 milioni. E la scossa ha raggiunto gran parte del Messico, dal sudest al centro. 

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