Il marocchino di 22 anni sospettato di essere alla guida del van che ha travolto i turisti sulle Ramblas sarebbe stato abbattuto dalla polizia. Indossava una finta cintura esplosiva
Younes Abouyaaqoub, il 22enne marocchino killer di Barcellona, sarebbe stato ucciso dalla polizia Subirats, a nord della metropoli catalana. Indossava una finta cintura esplosiva. Lo riferisce la tv pubblica Rtve. Prima di essere ucciso avrebbe gridato "Allah è grande". Si attende una conferma ufficiale da parte delle autorità catalane.
Bilancio ufficiale: 15 morti
Il bilancio ufficiale delle vittime degli attentati jihadisti di Barcellona e Cambrils la settimana è di 15 morti. Lo ha detto il ministro degli Interni catalano, Joaquim Forn. La polizia ha infatti stabilito che Pau Perez, il giovane trovato morto all'interno di un'auto che aveva forzato un posto di blocco sulla Meridiana poco dopo la strage della Rambla, è stato ucciso dal terrorista Younes Abouyaaqoub, in fuga dopo l'attentato.
Ministro catalano: cellula disattivata
Forn ha comunque garantito che la cellula di Ripoll, 12 o 13 membri, non è più in grado di nuocere. Cinque terroristi sono stati abbattuti, tre ancora non identificati sono morti disintegrati nell'esplosione del loro covo di Alcanar, quattro persone sono in manette. Il ministro ha poi aggiunto che Younes Abouyaquou è l'ultimo membro della cellula jihadista che ha organizzato l'attentato ancora latitante.
Tra le vittime anche l’imam di Ripoll
Fra i tre morti nella base operativa ci sarebbe anche l'imam di Ripoll Abdelbaki Es Satty, 45 anni, l'uomo che gli inquirenti considerano l'indottrinatore e il leader dei baby-terroristi. Avevano fra 17 e 28 anni - tre coppie di fratelli - descritti dalle famiglie, distrutte, e amici come un gruppo di ragazzi "normali" e "tranquilli" che si ritrovavano a giocare a calcetto e che non avevano niente dei fanatici religiosi. Senza che nessuno si accorgesse di nulla, si sono trasformati in spietati assassini.
La voglia di ricominciare
Ieri una folla di cittadini e di turisti ha assistito alla Messa per la Pace celebrata alla memoria delle vittime nella Sagrada Familia, il tempio di Antoni Gaudì che secondo la stampa spagnola era il primo obiettivo dei terroristi. In prima fila i reali di Spagna, il premier Mariano Rajoy, il presidente catalano Carles Puigdemont, il sindaco di Barcellona Ada Colau. Un ulteriore segnale della volontà della metropoli di tornare alla normalità, di non lasciarsi piegare dal terrore. Così sulla Rambla, tornata ad essere come affollata di cittadini e turisti.