Si continua a cercare ll'autore dell'attentato sulla Rambla che ha provocato 13 vittime. Secondo indiscrezioni di stampa, i terroristi volevano far esplodere la Sagrada Familia
E' ancora in fuga Younes Abouyaaqoub, ritenuto l'autista del furgone della Rambla che ha ucciso 13 persone tra cui tre italiani (si tratta di Bruno Gulotta, Luca Russo e Carmen Lopardo). Un appello a costituirsi gli è stato rivolto ieri sera da sua madre, mentre a Barcellona si continuano a piangere le vittime della strage. Intanto oggi alla Sagrada Familia si è tenuta una messa solenne in ricordo delle vittime, presenti il re Felipe e il premier Rajoy (FOTO).
Caccia al killer
Nelle stesse ore, decine e decine di posti di blocco sono stati innalzati nel nord-est della Catalogna, in una gigantesca caccia all'uomo per rintracciare Younes Abouyaaquou. Le ricerche si concentrano attorno alle cittadine di Ripoll, da cui provenivano i membri della cellula terroristica, e di Manlleu. La polizia catalana ignora se il 22enne sia ancora in Spagna o sia riuscito in qualche modo a lasciare il Paese e andare all'estero. "Non sappiamo dove sia", ha dichiarato il capo della polizia Mossos d'Esquadra Josep Lluis Trapero.
Volevano colpire la Sagrada Familia
E secondo indiscrezioni degli inquirenti, il “piano A” dei terroristi islamici era "far saltare in aria" proprio la Sagrada Familia, simbolo di Barcellona, con "enormi quantità di esplosivo" Tatp, quello con cui l'Isis ha firmato le sue stragi in Eueopa.
Ad Alcanar morte 3 persone, 2 identificate
I Mossos de Squadra, la polizia catalana, hanno nel frattempo identificato i resti di due persone nella casa di Alcanar, saltata per aria mercoledì alla vigilia dell'attacco alla Rambla, dove i terroristi islamici stavano preparando l'esplosivo per attentati a Barcellona. Lo ha detto il capo dei Mossos d'Esquadra, Josep Lluis Trapelo, in una conferenza stampa, oggi a Barcellona. In tutto i resti ritrovati corrispondono a tre persone, ha confermato Trapelo, mentre una persona ferita è stata arrestata.