Critiche da più parti al presidente degli Stati Uniti dopo le violenze al raduno dell'ultradestra razzista a Charlottsville. La Casa Bianca interviene per cercare di placare le polemiche
Le polemiche
Il Consiglio per la sicurezza nazionale ha definito l'incidente un atto di terrorismo e l'Fbi ha avviato un'indagine per possibile violazione dei diritti civili. La Casa Bianca è intervenuta per cercare di placare le polemiche: la condanna di Trump "includeva i suprematisti, il KKK, i neo nazisti e tutti i gruppi estremisti". Ma la precisazione cade nel vuoto. Le uniche a salvarsi dalla tempesta sono le donne di Trump, Melania e Ivanka, che - a parere di tutti - hanno twittato quello che il presidente avrebbe dovuto dire.
Manifestazioni anti-Trump
Parlando di violenza da "più parti" in riferimento agli scontri in Virginia durante una manifestazione di suprematisti, Trump si è alienato l'intero spettro politico. Ora lo aspettano, per criticarlo con un'ondata di manifestazioni, gli americani di New York, la sua città dove torna per la prima volta da quando si è insediato alla Casa Bianca. Decine di manifestazioni sono in programma nella Grande Mela che non ha mai ritenuto Trump il "suo presidente".
Le critiche di Obama e Scaramucci
A Obama che cita Nelson Mandela per condannare le violenze di Charlottesville e Trump, si contrappone l'ex direttore della comunicazione della Casa Bianca: nella sua prima uscita pubblica dopo il suo licenziamento, Scaramucci critica il presidente per non aver usato toni abbastanza duri contro i neo nazisti. Scaramucci ritiene l’errore attribuibile a Steve Bannon, il controverso stratega della Casa Bianca con legami a destra. Se le critiche dei democratici sono scontate, quelle dei repubblicani compatti arrivano inattese. Ma le parole più dure contro l'inquilino della Casa Bianca le usa il sindaco di Charlottesville, Michael Signer: ha incoraggiato il razzismo organizzato, basta vedere la campagna elettorale che ha svolto. "La responsabilità dell'accaduto è della Casa Bianca" dice Signer.