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Charlie, i genitori rinunciano alla battaglia legale

Mondo

I coniugi Gard hanno in questo modo abbandonato la battaglia giudiziaria per tenere in vita il piccolo, che i medici considerano incurabile. Lo ha reso noto il loro avvocato 

I genitori di Charlie Gard, il bimbo inglese affetto da una rara malattia genetica, hanno sospeso la battaglia legale per consentire di curare il piccolo di undici mesi negli Usa. "Lasceremo andare nostro figlio con gli angeli" hanno dichiarato Chris Gard e Connie Yates che hanno letto un comunicato ai giornalisti di fronte alla sede dell'Alta Corte a Londra, che doveva stabilire definitivamente lo stop alle cure. I genitori hanno chiesto il massimo rispetto per la privacy della loro famiglia: "Passeremo questi ultimi giorni vicino a Charlie - hanno detto - che purtroppo non potrà compiere il suo prima anno di vita, cosa che sarebbe accaduta tra due settimane. Siamo profondamente dispiaciuti per non essere riusciti a salvarti, ma ti amiamo moltissimo e continueremo a farlo in futuro".

I genitori di Charlie: non c’è più tempo

Grant Armstrong, legale dei coniugi Gard, il cui figlio Charlie è affetto, ha reso noto che la coppia è scoppiata in lacrime all'udienza all'Alta Corte di Londra, "Non c'è più tempo", hanno dichiarato annunciando la decisione di ritirare la richiesta di trasferire il figlio negli Stati Uniti per curarlo da una rara malattia degenerativa di cui soffre. I medici del Great Ormond Street Hospital considerano Charlie incurabile, ora anche il neurologo americano Michio Hirano, giunto a Londra fidando di poter dare almeno un 10% di possibilità di miglioramento al piccolo grazie a una nuova terapia sperimentale, è stato costretto a fare un passo indietro per l'aggravamento dei danni cerebrali rivelato da una nuova risonanza magnetica.

Papa Francesco prega per Charlie

Papa Francesco "sta pregando per Charlie e per i suoi genitori" e si sente "particolarmente vicino a loro in questo momento di immensa sofferenza". È quanto fa sapere il Direttore della Sala Stampa vaticana, Greg Burke. "Il Santo Padre - aggiunge Burke - chiede di unirci in preghiera perché possano trovare la consolazione e l'amore di Dio".

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