Nel documento finale l'intesa sull'ambiente è stata definita "irreversibile", ma gli Usa restano fuori. Cina e Russia hanno detto no al protezionismo. Sui flussi migratori Gentiloni ha ricordato che "è una sfida europea e globale"
I leader dei 20 Paesi riuniti in Germania, lasciano Amburgo con una serie di compromessi più fragili di ciò che avevano sperato. È comunque un primo passo verso intese più stabili, raggiunte su temi che negli ultimi anni hanno contribuito a dividere e creare tensioni: commercio, clima e migrazioni.
L’intesa sul clima
I 20 Grandi riuniti in Germania considerano "irreversibile" il processo sugli accordi di Parigi sul clima, ma prendono atto della posizione degli Stati Uniti. E proprio grazie alla parola “irreversibile” che sarebbe stato raggiunto il compromesso sul testo, che ha anche permesso a Trump di inserire un riferimento ai combustibili fossili. Gli Usa, si legge, "si impegneranno a lavorare a stretto contatto con altri Paesi per aiutarli ad accedere e utilizzare i combustibili fossili in modo più pulito ed efficiente". Il presidente francese Emmanuel Macron, nella conferenza stampa al termine del vertice, ha però spiegato che "spera ancora di poter convincere il presidente Usa Donald Trump e non fargli abbandonare gli accordi Parigi".
Il compromesso sul commercio
Sia il presidente cinese XI Jinping sia il presidente russo hanno ribadito il loro no al protezionismo. "Manterremo i mercati aperti e il riconoscimento del significato del commercio come vantaggio", si legge nel comunicato in cui si riconosce "il commercio come motore della crescita, dello sviluppo, della produttività e della creazione di posti di lavoro" ma si sottolinea il rispetto per "le misure legittime di difesa".
Migranti, Gentiloni: "È una sfida europea e globale"
Il no di Cina e Russia ha impedito che passasse la posizione Ue sulle sanzioni contro i trafficanti di esseri umani. Il premier italiano ha chiesto che il tema venga considerato una sfida globale. Nel comunicato si chiedono "interventi" e si sottolinea la necessità di rafforzare le partnership con i Paesi di origine e di transito. "Siamo tutti consapevoli della differenza giuridica tra rifugiati e migranti economici. Ma questi sono oltre l'85% degli arrivi e quindi gestire e contenere i flussi è e sarà sempre più una sfida europea e globale", ha detto Paolo Gentiloni. Ed ancora: "Occorre investire in Africa per lo sviluppo e contro le conseguenze del cambiamento climatico, stabilizzare la Libia, combattere i trafficanti di esseri umani. I Paesi impegnati a salvare e accogliere i migranti non vanno lasciati soli. L'Italia rivendica il lavoro fatto in questi anni, ma questo impegno o è una sfida globale o alla lunga è difficile da sostenere".
Un vertice segnato dall’incontro Trump-Putin
Il G20 di Amburgo è stato un vertice sicuramente contrassegnato dall'incontro tra Trump e Putin. "Straordinario", l'ha definito il primo, toni trionfalistici anche da parte sovietica. Nel giorno conclusivo del meeting Trump ha visto la premier britannica May, ma i due non hanno parlato di clima. Poi foto e strette di mano con i presidenti dei Paesi africani. Trump ha promesso 639 milioni di dollari per finanziare programmi umanitari, compresi 331 milioni per nutrire gli abitanti di quattro Paesi colpiti dalla carestia (Nigeria, Yemen, Somalia e Sud Sudan). Putin ha invece avuto un bilaterale con il presidente turco Erdogan e con il presidente della Commissione europea, Juncker, e un vertice a tre con Merkel e Macron sull'Ucraina.
Indiscussa leadership di Angela Merkel
Aprendo i lavori del G20 Angela Merkel aveva parlato della necessità di trovare dei compromessi per rispondere alle sfide globali. Tutti i leader mondiali, a partire da Trump, hanno riconosciuto "l'incredibile leadership" esercitata dalla Cancelliera tedesca, ma sui vari temi sul tappeto ognuno di fatto è rimasto sulle posizioni espresse prima del G20.