Siria, la Russia avverte: jet e droni Usa potenziali bersagli

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Un aereo Usa simile a quello che ha abbattuto il jet siriano

Risposta del ministro della Difesa di Mosca dopo l'abbattimento di un jet siriano da parte degli americani. "Qualunque oggetto aereo a ovest dell'Eufrate sarà seguito dai mezzi antiaerei russi". Annunciata la sospensione dell'intesa sulla sicurezza dei voli sulla zona

Tensione tra Mosca e Washington dopo l'abbattimento di un jet siriano da parte delle forze Usa. Il ministro della Difesa di Mosca ha annunciato che gli aerei della coalizione internazionale che voleranno in Siria, a ovest dell’Eufrate, saranno considerati potenziali bersagli dall’aviazione russa. "La Coalizione anti Isis in Siria conserverà il diritto all'autodifesa" è la replica del portavoce della Casa Bianca Sean Spicer.

L’abbattimento del jet siriano

L’abbattimento è avvenuto domenica, vicino a Raqqa. Gli Stati Uniti, per la prima volta, hanno colpito un aereo siriano: secondo una nota della coalizione anti Isis guidata dagli Usa, stava bombardando i combattenti delle Forze democratiche siriane (Sdf), impegnate anch’esse contro lo Stato islamico. “La missione della coalizione è quella di sconfiggere l'Isis in Iraq e in Siria. La coalizione non punta a combattere con il regime siriano, la Russia o le forze pro-regime, ma non esiterà a difendere la coalizione e i suoi partner da ogni tipo di minaccia”, spiegava una nota.

Ira di Damasco e Mosca

L’episodio è stato definito dal comando generale siriano una “flagrante aggressione che mostra inequivocabilmente la reale posizione degli Stati Uniti in sostegno al terrorismo”. La Russia, attraverso il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, si era detta subito “preoccupata” per l’abbattimento, aveva chiesto a “tutti” di evitare “azioni unilaterali”, aveva messo in guardia Washington da nuovi attacchi alle forze governative siriane e aveva esortato il Paese a “rispettare la sovranità e l'integrità territoriale della Siria”.

L’avvertimento della Russia agli Usa

Più tardi Mosca ha annunciato la sospensione del memorandum con la coalizione per la prevenzione degli incidenti e per la garanzia della sicurezza dei voli militari in Siria, firmato nel 2015. “Da oggi termina la cooperazione con la parte americana nel corso dell'operazione in Siria”, ha detto il ministro della Difesa. Che poi ha aggiunto: “Qualunque oggetto aereo, inclusi i jet e i droni della coalizione internazionale, identificato a ovest dell'Eufrate sarà seguito dai mezzi antiaerei russi, sia terrestri sia aerei, come bersaglio aereo nelle aree in cui l'aviazione russa è in missione di combattimento nei cieli siriani”. Nel comunicato del ministro si legge anche che l’abbattimento del jet “è una violazione cinica della sovranità della Repubblica araba siriana”.

La replica di Washington

La Coalizione anti Isis in Siria conserverà il diritto all'autodifesa: è questa la replica americana che arriva attraverso il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer. Gli Usa hanno però specificato di voler mantenere aperte le linee di comunicazione con i russi: “È cruciale per prevenire eventuali problemi” ha osservato Spicer. 

Combattimenti vicino a Raqqa

Secondo l’Ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), nell’area in cui è stato abbattuto il jet sarebbero in corso combattimenti tra forze curdo-siriane sostenute dagli Usa ed esercito di Damasco affiancato da milizie. La zona interessata dai combattimenti, quasi senza precedenti visto il tacito accordo di non-belligeranza fin qui rispettato dalle parti, si trova una cinquantina di chilometri a sud-est di Raqqa, la cosiddetta capitale dell'Isis in Siria, dove le forze curde stanno cercando da diversi giorni di raggiungere il centro. Le truppe di Damasco, anch'esse impegnate contro l'Isis, hanno compiuto una rapida avanzata nelle ultime settimane, arrivando a una decina di chilometri a sud della base militare di Tabqa, controllata dai curdi.

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