Il sindaco di Londra, all'indomani del doppio attacco, ha reso noto che diversi feriti sono in condizioni critiche. Poi assicura: “Non faremo mai vincere queste persone che vogliono distruggere il nostro modo di vivere". FOTO
"Sono spaventato, furioso", per questo "attacco a persone che passavano il sabato sera gradevolmente", ma "non faremo mai vincere queste persone che vogliono distruggere il nostro modo di vivere". Così il sindaco di Londra Sadiq Khan, che ha aggiunto che diversi degli oltre 40 feriti nell'attacco terroristico di ieri sera sono in condizioni critiche.
"Minaccia resta alta ma andiamo a votare"
L’attacco di ieri sera è stato compiuto a meno di una settimana dalle elezioni dell’8 giugno che avranno il compito di delineare la composizione del Parlamento: "I terroristi hanno in odio la nostra democrazia. Giovedì dobbiamo andare a votare per difendere la civiltà, i diritti umani e la democrazia. Dobbiamo mostrare che non siamo dei codardi come loro", ha detto Khan, contrario a posporre il voto (QUI LO SPECIALE), aggiungendo che secondo l'intelligence la minaccia è ancora alta e c'è il rischio di altri attentati.
Intanto il primo ministro Theresa May ha interrotto la sua campagna elettorale, così come il suo rivale laburista Jeremy Corbyn, e ha riconvocato a Downing Street il comitato di emergenza Cobra, che dopo Manchester aveva elevato l'allerta terrorismo al livello massimo, “critico”, salvo riportarlo poi al livello “grave”.
“Londra resta una delle città più sicure”
Il sindaco ha dichiarato anche che parteciperà alla riunione del comitato d'emergenza Cobra, precisando che oltre a lui ci saranno membri dell'esecutivo ed esperti dell'antiterrorismo e della sicurezza: "I terroristi cercano sempre nuovi modi per attaccarci e dobbiamo assolutamente trovare ogni soluzione per garantire la sicurezza. Londra è una delle metropoli a cui viene garantita la più alta sicurezza". Il primo cittadino ha anche invitato le persone a rimanere "calme e vigili" e a non preoccuparsi quando vedranno lo spiegamento di forze dell'ordine disposto dopo l'attacco.