G7 Taormina, sospeso Schengen: controlli alle frontiere. LA SCHEDA

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Stop alla libera circolazione fino al 30 maggio. Aumentato di 2.900 unità il presidio delle forze armate italiane. Coinvolte anche la Guardia costiera e l'agenzia delle Dogane. L'Enac invita i passeggeri a recarsi in aeroporto in anticipo per via dei controlli

Stop al trattato di Schengen fino al 30 maggio. In occasione del G7 di Taormina, del 26 e 27 maggio, saranno ripristinati i controlli a tutte le frontiere interne, sia stradali che ferroviarie e marittime, per garantire la sicurezza del vertice ospitato in Italia, come annunciato dal ministero dell'Interno.

Una misura "eccezionale"

Il ripristino dei controlli alle frontiere, scattato il 10 maggio, viene definito come una misura "eccezionale" nella circolare inviata il mese scorso a prefetti e questori per via dell’"attuale delicato scenario internazionale". Nel documento si chiedeva di predisporre "tempestivamente ogni necessaria misura finalizzata a garantire l'ordine e la sicurezza pubblica, prevedendo ogni possibile turbativa". Da allora, ci sono state diverse riunioni, sia a livello centrale che periferico, con il coinvolgimento anche della Guardia Costiera e dell'agenzia delle Dogane, per mettere a punto il piano sicurezza e stabilire un coordinamento effettivo tra tutte le forze in campo.

L'organizzazione sul territorio

Le disposizioni di sicurezza più ingenti riguarderanno Taormina, ma anche a tutti gli uffici territoriali è stato chiesto di individuare misure per garantire un "elevato standard di controllo attraverso una meticolosa attività di pattugliamento congiunto nelle aree di frontiera, con mirati e rigorosi controlli”, per evitare l'ingresso di soggetti che potrebbero rivelarsi pericolosi. Inoltre, palazzo Chigi, con un decreto approvato lo scorso 28 aprile, ha aumentato per tutto il mese di maggio il personale delle forze armate destinato da tempo al contrasto del terrorismo e dell'immigrazione, con 2.900 (con un contingente ch arriverà quindi 9.950 uomini) che si occuperanno, insieme alle forze di polizia, del presidio delle frontiere marittime di sette province: Venezia, Ancona, Bari, Brindisi, Reggio Calabria, Catania e Crotone.

Le minacce: dal terrorismo alle contestazioni

Da mesi le forze di polizia e l'intelligence, in stretto contatto con i servizi degli altri Paesi, stanno valutando i rischi legati al vertice. Il primo è quello del terrorismo internazionale. Il secondo è quello delle proteste annunciate dai movimenti antagonisti che hanno scelto il G7 di Taormina, e soprattutto il G20 in programma ad Amburgo il 7 e l'8 luglio, come i due appuntamenti più importanti dell'anno sui quali concentrare le loro azioni.

Le misure dell'Enac

L’Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile) invita i passeggeri "a recarsi in aeroporto dotati di documento d'identità in corso di validità e in anticipo rispetto ai tempi normalmente previsti, in modo da non incorrere in eventuali ritardi determinati dalla reintroduzione del controllo documentale". L'Enac ha già invitato i vettori aerei nazionali e quelli stranieri che operano in Italia a fornire un'informativa ai propri passeggeri, sia sui siti internet, sia attraverso altre modalità ritenute efficaci, e chiede a tutto il settore aereo "collaborazione e responsabilità nella predisposizione delle misure più idonee per ridurre al minimo l'impatto della reintroduzione del controllo dei documenti, affinché le attività del trasporto aereo possano essere effettuate nel rispetto della puntualità e del regolare svolgimento delle operazioni”. I controlli riguarderanno solo i passeggeri dei voli internazionali. Restano regolari invece le procedure per i voli nazionali.

Minniti: "Seguire il modello Roma"

Il modello di ordine pubblico che verrà utilizzato al G7 sarà lo stesso messo in campo, con “ottimi risultati” secondo il ministro dell’Interno Marco Minniti, per le celebrazioni dei Trattati di Roma. Le zone interessate dal summit sono state divise in due aree: “area ad accesso riservato” e “zona di massima sicurezza”, con un servizio di sorveglianza intensificato, che prevede telecamere, uomini delle forze dell’ordine e artificieri e cecchini schierati su tutto il territorio. 

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