Molestie sessuali, bufera negli Usa per Uber

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David Saltuari

La sede di Uber a San Francisco - Foto: Getty
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Una ex dipendente ha denunciato pubblicamente le avances subite e il disinteresse dei responsabili delle risorse umane. E il New York Times rilancia con oltre 30 testimonianze su discriminazioni e abusi

Mentre in Italia si è appena conclusa la protesta dei tassisti contro Uber, negli Stati Uniti la compagnia di trasporto si trova al centro della bufera per accuse di molestie e per le condizioni alle quali sono sottoposti i suoi dipendenti. La bufera è scoppiata domenica, quando un Susan Fowler, un'ingegnera che ha lavorato presso Uber, ha rivelato sul suo blog le avances a cui era stata sottoposta dal suo capo e come i responsabili delle risorse umane non l'avessero aiutatata spingendola a lasciare l'azienda.

 

Le rivelazioni del New York Times - L'azienda ha aperto un'inchiesta interna sull'accaduto, ma l'episodio ha dato il via a nuove rivelazioni che raccontano di un ambiente di lavoro dominato da sopprusi e discriminazioni. Un'altra ingegnera, Aimee Lucido, che lavora ancora per la compagnia ha confermato le condizioni in cui si trovano le dipendenti donne, mentre il New York Times ha raccolto le testimonianze di oltre 30, tra ex dipendenti e attuali impiegati: episodi in cui manager avrebbero palpato le proprie colleghe, offese omofobe lanciate nei confronti dei propri sottoposti, fino a un dirigente che avrebbe minacciato un impiegato, la cui performance non era al livello aspettato, di colpirlo con una mazza da baseball. Sempre secondo il quotidiano newyorkese sarebbero al momente tre le cause per molestie sessuali contro Uber. Il New York Times sottolinea anche come la cultura dominante dentro Uber derivi direttamente dal suo amministatore deleagato Travis Kalanick, che nel 2014 in un'intervista a GQ si vantava di come Uber gli permettesse di attrarre le donne. 

 

La denuncia e l'apertura dell'inchiesta - Nel suo post Susan Fowler aveva raccontato di come il suo manager le mandasse messaggi per chiederle di andare a letto con lui. Lei aveva denunciato la cosa ai responsabili delle risorse umane, che però avevano preferito non intervenire sostenendo che il dirigente aveva ottenuto risultati troppo buoni per intraprendere azioni contro di lui. Dopo la pubblicazione della storia Kalanick si è detto sorpreso, chiedendo l'apertura di un'indagine interna affidata all'ex procuratore generale dell'amministrazione di Barack Obama Eric Holder. Anche Arianna Hufftington, che siede nel consiglio di amministrazione di Uber, partecipertà alle indagini e ha invitato tutti i dipendenti a raccontare e denunciare episodi simili. Gli episodi di Uber, denunciano però alcuni commentatori, sarebbero però tipici in molte delle aziende della Silicon Valley, dove le dipendenti donne sono la minoranza e appaiono regolarmente sottoposte a molestie e discriminazioni. 

 

A gennaio campagna contro Uber per l'appoggio a Trump - Questo nuovo scandalo va a colpire di nuovi Uber dopo che a fine gennaio era partito sui social network una campagna, #deleteuber, diventa virale, per cancellarsi dalla ap, in seguito all'intenzione da un lato di Kalanick di diventare consigliere economista di Trump e dall'altro del fatto che Uber avesse offerto tariffe agevolate durante lo sciopero dei tassisti contro il Muslim Ban. La protesta aveva portato alla cancellazione di circa 200mila account. 

 

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