Trump perde un fedelissimo, lascia Flynn: "Ricattabile da russi"

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Le dimissioni dopo le polemiche per i suoi rapporti con Mosca, al suo posto si fa il nome di David Petraeus. Il presidente su Twitter: “Troppe fughe di notizie a Washington”

Prima defezione di peso per l'amministrazione Trump. Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, il generale in pensione Michael Flynn, si è dimesso. E' stato travolto dalle critiche dopo le indiscrezioni su una conversazione con l'ambasciatore russo negli Stati Uniti tenuta prima dell'insediamento dell'amministrazione Trump, in cui aveva parlato della revoca delle sanzioni a Mosca volute dall'ex presidente Obama. Nella lettera di dimissioni, il generale Flynn spiega di non aver informato correttamente il vicepresidente Mike Pence sul contenuto delle conversazioni.

 

"La vera storia qui è perché ci sono così tante fughe di notizie illegali a Washington? Ci saranno anche quando mi occupo di Nord Corea ecc?". Lo scrive su Twitter il presidente degli Stati Uniti.

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr">The real story here is why are there so many illegal leaks coming out of Washington? Will these leaks be happening as I deal on N.Korea etc?</p>&mdash; Donald J. Trump (@realDonaldTrump) <a href="https://twitter.com/realDonaldTrump/status/831510532318429184">14 febbraio 2017</a></blockquote>

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Potenzialmente ricattabile - Flynn ha consegnato la sua lettera di dimissioni alla fine di una giornata scandita dalle voci sul suo posto in bilico. Era nell'aria. Le critiche prima, le frizioni nella West Wing, poi le fughe di notizie. Fino alle rivelazioni del Washington Post: in serata citando fonti ufficiali anonime ha reso noto che l'amministrazione Trump era stata avvertita da tempo della possibile vulnerabilità di Flynn, che dopo quelle conversazioni si era reso potenzialmente ricattabile dalla Russia. Era stata alla fine del mese scorso l'allora ministro della Giustizia ad Interim Sally Q. Yates a riferire alla Casa Bianca di Trump la sua impressione: a suo avviso Flynn aveva sviato membri dell'amministrazione circa la natura delle sue comunicazioni con l'ambasciatore russo (l'aveva smentito al vicepresidente Mike Pence che lo aveva per questo difeso pubblicamente), da cui la messa in guardia sulla potenziale ricattabilita' del consigliere per la sicurezza nazionale. 

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