Birmania, monaco arrestato con 4 milioni di pillole di metanfetamina
MondoL'uomo nascondeva gli stupefacenti nel monastero di Maungdaw dove risiedeva. Il sequestro record è stato eseguito dalla polizia locale dopo gli esiti di un primo controllo sulla macchina del religioso
Nascondeva oltre 4 milioni di pillole di metanfetamina nel monastero buddista dove viveva. Un monaco è stato arrestato in Birmania (Myanmar) per detenzione di stupefacenti. Un sequestro da record per la polizia locale che ha preso in custodia l'uomo, dopo aver scoperto la droga nella sua auto.
Dal fermo alla scoperta - Al momento dell'arresto, Arsara (questo il nome del monaco) stava tornando dal villaggio di Shwe Baho - presso Maungdaw, al confine con il Bangladesh - al suo monastero. Secondo quanto riferito all'agenzia Afp da Kyaw Mya Win, capo della polizia locale, il monaco viaggiava a bordo della sua Toyota Kluger, quando gli agenti lo hanno fermato per un controllo. E, nel veicolo, hanno trovato qualcosa come 400mila pillole. Insospettiti dall'ingente quantitativo di droga, i poliziotti si sono recati al monastero dove l'uomo risiedeva. Qui hanno trovato altre 4,2 milioni di pillole. Arsara era un monaco novizio ed era molto noto e apprezzato fra i buddisti della zona.
Un traffico in crescita - Sempre secondo l'agenzia Afp, la Birmania è uno dei Paesi con la maggiore produzione di stupefacenti al mondo. I prodotti maggiormente trattati sono metanfetamina, eroina, oppio e cannabis, che vengono esportati in tutto il mondo. La maggior parte della produzione avviene nelle aree più remote del Paese, controllate da milizie appartenenti alle numerose minoranze etniche che abitano il Myanmar. Le bande sono solitamente armate e alleate con potenti gruppi militari: tuttavia la zona di produzione travalica i confini nazionali e riguarda anche il Laos e Thailandia, dove si trova il cosiddetto "Triangolo d'oro della droga", la zona dove si concentra la maggiore produzione di sostanze stupefacenti. La metanfetamina è diventata molto popolare in Asia. Secondo i dati della United Nations Office on drugs and crime, solo lo scorso anno la polizia ha confiscato 98 milioni di tavolette stimolanti. Nel 2015 le pillole sequestrate erano state "solo" 50 milioni. Anche il numero di azioni legali è aumentato del 50% dal 2015. Un riflesso dell'aumento dello spaccio di droga locale, sostengono le autorità del Paese.