"Time's Up" (il tempo è scaduto), dive di Hollywood contro le molestie

Spettacolo
L'attrice texana Eva Longoria è una delle promotrici del progetto "Time's Up" (Foto: Getty Images)
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Oltre 300 donne impegnate nel mondo dello spettacolo hanno lanciato l'iniziativa. A sostegno del fondo legale da 13 milioni di dollari ci saranno anche Eva Longoria, Natalie Portman, Emma Stone e Reese Witherspoon

"È finito il tempo del silenzio, è finito il tempo dell'attesa, è finito il tempo di tollerare abusi, discriminazioni e molestie": con queste parole si presenta il movimento Time's Up (letteralmente, il tempo è scaduto). Annunciato con un'appassionata lettera aperta al New York Times e al giornale spagnolo La Opinión, le grandi star di Hollywood sono scese in campo dando vita a un'ambiziosa iniziativa contro le molestie sessuali all'interno dell'industria cinematografica. Tra le promotrici dell'iniziativa ci sono le attrici Eva Longoria e Reese Witherspoon e la produttrice Shonda Rhimes. Lo scandalo esploso con le denunce a carico di Harvey Weinstein ha portato star del calibro di Natalie Portman ed Emma Stone a finanziare un fondo di 13 milioni di dollari per aiutare donne meno privilegiate di loro a proteggersi dalle molestie e dai contraccolpi di una denuncia.

Sul red carpet vestite di nero

L'iniziativa include una richiesta alle dive che domenica prossima parteciperanno ai Golden Globes di utilizzare il red carpet per vestirsi di nero: "Che sia un momento di solidarietà, non una sfilata di moda", ha detto Eva Longoria, una delle vip del gruppo.

Lettera aperta alle "sorelle"

La comunicazione pubblicata dal New York Times inizia appellandosi alle "care sorelle" che lavorano nel mondo del cinema, ma non solo. "Con fervore noi esortiamo i media che hanno coperto le notizie sulle molestie sessuali a Hollywwod a fare altrettanto sulle miriadi di casi di donne che lavorano in settori meno affascinanti e sotto i riflettori". Infatti, il fenomeno ha rivelato che l'intimidazione e l'abuso sessuale, verbale e fisico, è diffuso anche in ambito giornalistico, sportivo, nella danza. L'ultimo a cadere sotto le denunce delle sue ex ballerine è stato Peter Martins, ex direttore artistico del New York City Ballet. Le attrici dunque si riferiscono "ad ogni donna che lavora nell'agricoltura che è stata oggetto di avances sessuali moleste dai loro capi, ad ogni cameriera palpeggiata da un cliente che si aspetta solo di ricevere in cambio un sorriso complice... Noi stiamo con voi. Noi vi sosteniamo".

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