Ue ad Amazon: "Restituisca 250 milioni". Irlanda deferita per Apple

Economia
Jeff Bezos, fondatore e Ceo di Amazon (foto Getty)

La Commissione europea presenta il conto al colosso dell'e-commerce per i benefici fiscali concessi da Lussemburgo: "Tre quarti dei profitti non tassati". La replica: "Sempre rispettato le regole"

Il Lussemburgo ha dato ad Amazon "vantaggi fiscali non dovuti per 250 milioni di euro" e deve recuperarli. È questo il conto presentato dalla Commissione europea al termine dell’indagine partita nell’ottobre del 2014 sui benefici concessi al colosso del commercio online da parte del Granducato. Inoltre è stato deciso il deferimento dell'Irlanda alla Corte di Giustizia per la vicenda Apple.

Ue: da Amazon comportamento illegale

Quello di Amazon, scrive la Commissione, è un comportamento “illegale perché le ha consentito di pagare molte meno tasse di altre aziende". In pratica "tre quarti dei suoi profitti non sono stati tassati" grazie ad un accordo fiscale (tax ruling) stretto nel 2003. 

"Dal Lussemburgo aiuti di Stato illeciti ad Amazon"

Il Lussemburgo ha consentito ad Amazon di pagare "quattro volte in meno di tasse rispetto ad altre società" residenti nel Paese, ha detto la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager, spiegando come si tratti di una "condotta illegale" perché "non si possono dare alle multinazionali benefici fiscali che altri non hanno".  Bruxelles ha concluso quindi che tali vantaggi – realizzati attraverso l’accordo di tax ruling siglato nel 2003 - costituiscono aiuti di Stato illeciti ai sensi del diritto Ue perché hanno ridotto le tasse pagate da Amazon “senza alcuna giustificazione valida”.

Così il "tax ruling" riduceva i profitti tassabili

L'accordo ha consentito all'azienda di spostare una grande maggioranza dei suoi profitti da un gruppo soggetto alla tassazione lussemburghese (Amazon EU) ad una società non soggetta ad alcuna tassazione (Amazon Europe Holding Technologies). In particolare, il tax ruling ha consentito il pagamento di una royalty da Amazon EU ad Amazon Europe Holding Technologies, che ha ridotto di molto, e in modo improprio, i profitti tassabili. Secondo la Commissione, il pagamento della royalty, sostenuto dal tax ruling, non rifletteva "la realtà economica del mercato".

La replica di Amazon: "Pagate sempre le tasse rispettando le regole"

Il colosso dell’e-commerce replica con una nota alla relazione della Commissione: “Riteniamo che Amazon non abbia ricevuto alcun trattamento speciale dal Lussemburgo e di aver pagato le tasse in piena conformità con la legislazione fiscale lussemburghese ed internazionale. Studieremo la decisione della Commissione e valuteremo le nostre opzioni legali, tra cui il ricorso in appello".

Lussemburgo: "Nessun aiuto incompatibile alle regole del 2006"

Arriva anche la risposta del Granducato: "Dato che Amazon è stata tassata in accordo con le regole fiscali applicabili in quel momento, il Lussemburgo ritiene che la società non abbia ricevuto aiuti di stato incompatibili", spiega il ministero delle Finanze del Granducato. Il recupero di 250 milioni di tasse richiesto dalla Commissione europea, sottolinea il Lussemburgo, "si riferisce a un periodo che risale al 2006" quando "nel corso del tempo il quadro legale internazionale e lussemburghese è evoluto in modo sostanziale". Per questo il Paese "ha preso nota" della decisione di Bruxelles e "farà uso della dovuta diligenza per analizzare la decisione", inoltre "si riserva tutti i suoi diritti" legali. Il Lussemburgo, continua il ministero delle Finanze, ha "pienamente cooperato" con la Commissione durante il corso dell'indagine ed è "fortemente impegnato per la trasparenza fiscale e la lotta contro l'elusione delle tasse".

Ue deferisce Irlanda a Corte

La Commissione Ue ha deciso anche di deferire l'Irlanda alla Corte di Giustizia della Ue per non aver recuperato da Apple i 13 miliardi di euro di aiuti di Stato illegali, come richiesto da una decisione della Commissione dell'agosto 2016. L'antitrust, dopo la sua indagine, aveva concluso che Apple aveva pagato "molte meno tasse di altre aziende". L'Irlanda avrebbe dovuto recuperare gli aiuti entro il 3 gennaio 2017, e "finché non li recupera, la Apple continuerà ad avere un vantaggio sugli altri". 

Irlanda contro Ue su Apple, passo non necessario

Il governo irlandese ha definito la decisione della Commissione Ue"estremamente deludente", un "passo totalmente non necessario”. "L'Irlanda non ha mai accettato l'analisi della Commissione, ma il Governo si è sempre impegnato ad assicurare il recupero, destinandogli risorse significative", si legge in una nota. "E' estremamente deplorevole che Bruxelles abbia fatto questa mossa", aggiunge Dublino.

Economia: I più letti